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Vibo, Comune in default ma non per i consulenti

L’Ente paga esperti esterni sia per rispondere alla Corte dei conti che per le tariffe della Tari

Il Comune di Vibo Valentia

Mentre si raschia il fondo del barile e il secondo dissesto è alle porte, gli uffici di palazzo “Luigi Razza” sono costretti a trovare le risorse per elargire fior di quattrini a professionisti ed aziende private per vari generi di incarichi. Insomma, il Comune gradualmente “si privatizza”, nel senso che molti servizi vengono dirottati all’esterno. Sono questioni ovviamente diverse, il presunto disavanzo da 61 milioni di euro e le uscite per consulenze varie; ma rimane sotto gli occhi di tutti che se da una parte il contribuente continua a pagare dazio dopo tanti anni di disattenzione, di sprechi, di vacche grasse, di incapacità di gestione della contabilità dell’ente, dall’altra il Comune è costretto ad elargire ai privati fior di quattrini. Tra le tante determine emesse dagli uffici, una in particolare è legata all’affidamento ad un professionista di un incarico per la somma di 5mila euro per il supporto specialistico al servizio di assistenza per l’applicazione del metodo tariffario al servizio integrato per la gestione dei rifiuti. In sostanza, gli uffici alzano bandiera bianca. E lo si evince dalla formulazione della determina stessa.

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