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Maida, Libertà e partecipazione: il consigliere Amantea è sempre contro il sindaco

«È colpa del primo cittadino sempre e comunque, perfino quando è noto a tutti che la convocazione di un Consiglio comunale non spetti al sindaco, bensì al presidente del Consiglio, al quale a questo punto dovrebbe chiedere le dimissioni»

La sede del Comune di Maida

“Il consigliere di opposizione Galdino  Amantea non perde occasione per attaccare il sindaco di Maida. È colpa del primo cittadino sempre e comunque, perfino quando è noto a tutti come la convocazione di un consiglio comunale non spetti al sindaco, bensì al presidente del consiglio, al quale a questo punto dovrebbe chiedere le dimissioni. Nel nostro caso parliamo di un politico locale di lungo corso come il signor Riccardo Brescia che per quanto ci riguarda ha dimostrato, ancora una volta, con la sua semplice assenza, di essere inadeguato al ruolo che è stato chiamato a ricoprire». È quanto si legge nella nota del gruppo di maggioranzaMaida, Libertà e partecipazione: il consigliere Amantea è sempre contro il sindaconel Comune di Maida che risponde alle critiche sollevate dall’opposizione in merito alla convocazione dell’ultima seduta del civico consesso.

«A questo punto suggeriamo al consigliere Amantea - prosegue Libertà e partecipazione - di ripassare il regolamento del consiglio comunale, lo statuto e il Tuel, per evitare in futuro altre figuracce sul funzionamento di un organo democratico di cui è stato chiamato a far parte e di cui invece sembra inquilino per caso. Comprenderebbe come il massimo consesso politico istituzione locale, in un qualsiasi comune d’Italia, è convocato non dal sindaco, bensì dal presidente del consiglio comunale, che addirittura ne firma gli atti da notificare ai componenti.  Suggeriamo all’inesperto consigliere, anziché prendersela sempre con il sindaco, anche quando piove, (rinnovando in questo modo il rammarico suo e quello dei suoi suggeritori per aver perso le elezioni comunali tre anni orsono) di sfogare la propria rabbia con il presidente del consiglio Brescia, il solo soggetto al quale dovrebbe rivolgere le domande e il suo disappunto per le modalità di convocazione del consiglio stesso».

Inoltre, «il gruppo di maggioranza, responsabilmente, ha semplicemente risposto ad una convocazione con l’intenzione di onorare le istituzioni locali e attenendosi scrupolosamente al regolamento consiliare; proprio l’esatto contrario di quanto fatto dall’opposizione – si legge ancora nella nota di “Libertà è Partecipazione” -. Inoltre, nella precedente nota apparsa sulla stampa del gruppo Libertà è Partecipazione e che tanto ha irritato il consigliere Amantea, la maggioranza consiliare ha legittimamente chiesto per quale motivo lo stesso presidente del Consiglio, dopo aver convocato le ultime due sedute, il giorno stabilito dei consigli lui per primo è risultato per la seconda volta consecutiva assente; per di più senza minimamente preoccuparsi di giustificare o quantomeno avvertire la segretaria comunale e i consiglieri presenti».

Ecco perché «a questo punto – conclude il gruppo di maggioranza - Amantea dovrebbe, dalla lontana Roma, (visto che egli per primo sa che non avrebbe comunque partecipato al consiglio comunale) anziché penosamente polemizzare con il primo cittadino, unirsi alla maggioranza per chiedere congiuntamente le immediate dimissioni del consigliere Brescia che, se prendiamo per buone le fantasiose contestazioni nelle modalità di convocazione sottolineate dal consigliere Amantea, ancora una volta ha dimostrato la sua inadeguatezza e incompetenza nel ricoprire il delicato compito istituzionale di presidente. Evidentemente non ci eravamo sbagliati quando all’ennesimo cambio di casacca ne avevamo già chiesto le dimissioni in sede consiliare».

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