La crisi che attanaglia il Comune ormai da un anno si muove verso scenari ancora non definiti, tra le sirene di rimpasti di Giunta e di programmi di fine mandato. Tutto incerto, a parte la frammentazione del centrodestra che dal 2017 ad oggi ha avuto pochi periodi di serenità, tra scontri elettorali e, più di recente, le inchieste giudiziarie che hanno colpito a vari livelli suoi esponenti politici. Di fatto questa crisi si muove lungo due filoni: uno giudiziario, l’altro politico. Il primo è del tutto indipendente dalla volontà delle forze politiche comunali, chiamate solo ad attendere l’esito di decisioni che vengono prese altrove. Altro che maggiorenti, insomma; in questa sede i decisori si chiamano Prefettura e magistratura. In particolare l’Ufficio del governo sarà chiamato a decidere l’eventuale invio di una commissione d’accesso, all’esito della valutazione che la Prefettura sta compiendo sugli atti delle inchieste Farmabusiness e Basso profilo. Il filone politico è invece ancora nelle mani delle forze partitiche e civiche della maggioranza, quanto saldamente è da verificare vista la crisi etica che comunque va profilandosi alla luce delle inchieste giudiziarie. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro