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Politica, Donato (Equità territoriale), si deve dare un nuovo corso

«Idios, così i filosofi greci definivano coloro i quali vivevano al di fuori della politica. Affinché non si vivesse una vita vuota e inconsistente l’uomo doveva trasformarsi in un animale politico. Oggi pare che la politica sia marginale rispetto al linguaggio corrente. I giovani ne parlano poco e gli adulti l’hanno ridotta quasi ad un mero tifo calcistico. Ma la politica è necessaria. Marginalizzarla dà origine al vuoto che è prodomo alla perdita di contatto con la realtà. Marginalizzarla ci rende appunto idios, idioti». Lo ha affermato, in una nota, Antonio Donato, del circolo Equità Territoriale di Marcellinara
«È quello che stiamo vivendo già da troppi anni: l’inconsistenza di una politica fatta, soprattutto, da idios. Quello che, impropriamente, viene definito “mestiere della politica” è svolto essenzialmente da politicanti che si associano ad un’altra forma di degenerazione politica: i burocrati. La nostra Regione, la nostra Provincia hanno sin troppo sofferto di questa condizione. E’ ora di “innovare e rinnovare” il modo di fare politica facendo campo libero di tutti gli “idios” che la governano e di tutti i burocrati che hanno a cuore solo il rapporto con i superiori e le loro carriere. La politica ha bisogno di un nuovo linguaggio, di nuovi paradigmi e di nuovi assunti. Nella nostra Regione si può e si deve dare un nuovo corso all’azione politica. Una politica aperta sia a nuovi luoghi e sia a nuovi attori: associazioni d’opinione, associazioni di rappresentanza delle categorie sociali, associazioni senza fine di lucro. Si otterrebbe quello che Gentili ha definito “pluralismo dinamico”. Si otterrebbe una politica “dinamicamente” al servizio del popolo, una politica che, liberata dalle sorelle maledette - incapacità e corruzione - può dare, finalmente, corso ai virtuosi e produttivi cambiamenti che faranno sì che la nostra Regione possa finalmente riscattarsi da oramai lunghissimi anni coma profondo. Libera di scatenare una lotta senza tregua a quel bubbone che è rappresentato dalla criminalità organizzata. Dare lavoro, dare opportunità crescita, dare "bellezza" toglie soldati alle truppe della ’ndrangheta. La bellezza (intesa nel suo concetto estetico-filosofico) - ha concluso Donato - è la vera strada maestra: dare e, soprattutto, far sì che essa possa essere fruita e praticata è e sarà la nostra salvezza».

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