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Catanzaro Servizi, ancora “nebbia”

L’amministrazione comunale vuole garantire l’occupazione ma è ancora scontro sulle modalità

Francesco Lacava (In piedi) durante il suo intervento al Consiglio comunale di Catanzaro

Tutti vogliono tutelare i 150 posti di lavoro della Catanzaro Servizi, la società partecipata del Comune di Catanzaro, il problema però sta nelle modalità. È emerso nel Consiglio comunale di ieri, durante il quale il punto sulle società partecipate di Palazzo De Nobili è diventato lo snodo centrale per discutere della società che più di tutte è da anni al centro di tensioni e rivendicazioni, con i dipendenti sempre in attesa di una decisione che lasci intravedere stabilità per la loro posizione attuale e futura. Va infatti avanti da tempo il confronto aperto dagli interventi del Mef e, da ultimo, dall’Anac su prospettive e capacità assunzionale, che in questo momento è pari a zero alla luce dei divieti imposti proprio dal ministero e ribaditi dall’Anticorruzione.
A far riaccendere la scintilla della polemica il passo compiuto nei mesi scorsi dalla direzione della partecipata, l’amministratore Massimo Feroleto, che per garantire lo svolgimento dei nuovi servizi cimiteriali affidati dal Comune ha fatto ricorso a una società interinale per contare su professionalità delle quali la Catanzaro Servizi è in questo caso sprovvista. Una decisione che ha però trovato la contrarietà del sindaco Sergio Abramo, facendo leva sulle previsioni normative, e che potrebbe ancora portare a decisioni sui vertici della società.

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