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Catanzaro, cadono le accuse per Gettonopoli. Riccio: "Non siamo tutti uguali"

Il consigliere: nelle commissioni ho sempre lavorato per la città

Antonio Lomonaco ed Eugenio Riccio

«Siamo stati zitti per un anno e mezzo perché abbiamo un grande rispetto per l’autorità giudiziaria ma adesso è arrivato il momento di parlare». È iniziata così la conferenza stampa convocata dal consigliere comunale Eugenio Riccio dopo la notizia della sua archiviazione (insieme a Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco e Demetrio Battaglia) nell’ambito dell’inchiesta Gettonopoli. Il suo è quasi uno sfogo dopo la tempesta che ha investito il Consiglio comunale. «Questa è una città in cui le battaglie si fanno sui social e la politica viene interpretata dai cittadini come il male assoluto. Questo allontana le persone perbene dalla possibilità di impegnarsi nell’interesse della città». Riccio parla di “Sistema Catanzaro” che «tende a fare di tutta l’erba un fascio». «La colpa - ha detto il consigliere - non è mai di tutti. Ogni vicenda ha i propri responsabili che hanno dei nomi e dei cognomi». Riccio rivendica invece il suo impegno per la cosa pubblica: «Ho prodotto oltre 400 istanze, decine di esposti e denunce all’Autorità giudiziaria. Anche tra i consiglieri - ammette - c’è chi è produttivo e chi lo è di meno, molti dei consiglieri sono alla loro prima esperienza, io che sono al mio quarto mandato mi sento di affermare che non siamo tutti uguali».

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