«Siamo stati zitti per un anno e mezzo perché abbiamo un grande rispetto per l’autorità giudiziaria ma adesso è arrivato il momento di parlare». È iniziata così la conferenza stampa convocata dal consigliere comunale Eugenio Riccio dopo la notizia della sua archiviazione (insieme a Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco e Demetrio Battaglia) nell’ambito dell’inchiesta Gettonopoli. Il suo è quasi uno sfogo dopo la tempesta che ha investito il Consiglio comunale. «Questa è una città in cui le battaglie si fanno sui social e la politica viene interpretata dai cittadini come il male assoluto. Questo allontana le persone perbene dalla possibilità di impegnarsi nell’interesse della città». Riccio parla di “Sistema Catanzaro” che «tende a fare di tutta l’erba un fascio». «La colpa - ha detto il consigliere - non è mai di tutti. Ogni vicenda ha i propri responsabili che hanno dei nomi e dei cognomi». Riccio rivendica invece il suo impegno per la cosa pubblica: «Ho prodotto oltre 400 istanze, decine di esposti e denunce all’Autorità giudiziaria. Anche tra i consiglieri - ammette - c’è chi è produttivo e chi lo è di meno, molti dei consiglieri sono alla loro prima esperienza, io che sono al mio quarto mandato mi sento di affermare che non siamo tutti uguali». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro