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Crotone, Voce: "Massacrati dalle emergenze" - INTERVISTA

In soli dieci mesi il sindaco della città costretto a fronteggiare a più riprese le criticità dei rifiuti

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce

Una città nella morsa delle emergenze. Da una parte i rifiuti che invadono la città, dall’altra la carenza idrica che investe l’intero territorio. Questioni che l’amministrazione comunale sta cercando di superare anche se la strada appare in salita.

Sindaco Voce, perché la città e la provincia di Crotone sono finite in questa emergenza rifiuti?
«Siamo finiti in questa emergenza perché la Regione Calabria, che fino al 30 giugno ci aveva autorizzato al conferimento di 100 tonnellate al giorno di rifiuti nell’impianto di Lamezia Terme e 60 al termovalorizzatore di Gioia Tauro, di punto in bianco ha stravolto il piano regionale, mandando metà delle 1250 tonnellate quotidiane destinate a Lamezia su Crotone e di fatto rimodulando anche i quantitativi. Quello che manca è una programmazione seria. Per quello si lavora sempre in emergenza».
Ma i sindaci, gli Ato, possono fare qualcosa? Che strumenti si possono mettere in campo per risolvere il problema alla radice?
«Questa in corso è la quarta emergenza rifiuti che sto affrontando in dieci mesi di amministrazione. E ogni crisi nasce da motivi diversi, ma tutte le volte hanno una cosa in comune: non è mai colpa dei sindaci o della società che raccoglie i rifiuti nelle strade, è sempre un problema di conferimento. E questo ci tengo a precisarlo. Gli strumenti ci sono: serve innanzitutto una programmazione degli impianti. Io davvero spero che la Regione possa sfruttare i soldi del Pnrr per investire negli impianti: servono discariche pubbliche, ma anche impianti di selezione e di lavorazione del materiale da riciclo. Così come servono i bruciatori».

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