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Le incognite sul voto a Lamezia: dal ballottaggio alle inchieste

Bisognerà attendere ottobre per avere nuovi organi legittimati dal popolo

Un seggio elettorale durante lo spoglio delle schede alle ultime amministrative a Lamezia Terme

Alla luce del decreto del Viminale che ha fissato le elezioni Amministrative per il 3-4 ottobre adesso c’è almeno la certezza che, entro tre mesi anche Lamezia riavrà gli organi elettivi alla guida del Comune. Ci sono però anche delle incognite, dall’eventuale ballottaggio alle inchieste della magistratura che in qualche modo lambiscono le elezioni e la politica.
Lamezia è citata nei documenti del Ministero come l’unico caso in Italia, su 1162 Comuni che andranno al voto in autunno, in cui si terranno elezioni parziali. Com’è noto si voterà infatti solo in 4 sezioni (su 78) con 2276 elettori, ovvero il 3,6% di tutto il corpo elettorale. Gli aventi diritto, alle Amministrative del novembre 2019, erano 62mila ma andarono alle urne in 34mila al primo turno (54,99%) e in 18mila (29,98%) al ballottaggio. Paolo Mascaro prese 12.805 voti (38,89%) al primo turno e 12.317 (68,90%) al ballottaggio contro Ruggero Pegna, che si fermò al 31,10% con 5.560 preferenze. Dopo poco più di un anno, a metà dicembre 2020, è però intervenuta la sentenza del Tar – confermata poi dal Consiglio di Stato – che ha ordinato la ripetizione del voto in 4 sezioni, ma i rinvii causati dal Covid hanno fatto slittare più volte il voto e il temporaneo commissariamento del Comune, alla fine, sarà durato quasi un anno. Ora sarà il prefetto di Catanzaro con proprio decreto a comunicare ai Comuni la data del voto già decisa dal Viminale, dopodiché le amministrazioni locali provvederanno alla convocazione dei comizi elettorali.

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