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Provinciali a Catanzaro, centrodestra fermo al palo. E ora il rischio è la frammentazione

La maggioranza uscente non ha ancora organizzato un tavolo congiunto

Provincia di Catanzaro

Qualcuno parla di «calma piatta», altri di «stallo» vero e proprio. Tutti lamentano l’assenza di un’iniziativa che riunisca le anime e forze del centrodestra in vista delle elezioni provinciali per il rinnovo del Consiglio in programma il prossimo 18 dicembre. E la tempistica si fa incalzante considerato che entro sabato e domenica prossimi dovranno essere presentate le liste. Evidentemente non è bastato superare la fase delle elezioni regionali e basarsi su quegli equilibri usciti dalle urne e, ancor più, dalla composizione dell’esecutivo guidato dal presidente Roberto Occhiuto. Se ancora oggi il centrodestra, che a Palazzo di Vetro è maggioranza uscente, non ha individuato il proprio percorso verso il voto provinciale di medio termine vuol dire che c’è qualcosa che non va. E non va sia nei rapporti di forza tra partiti e movimenti, sia, evidentemente, al loro stesso interno. Al momento l’unico dato emerso è che la coalizione potrebbe produrre tre liste. Ma non è escluso che esca fuori qualche altra compagine, tenendo anche conto che la partecipazione di Lamezia Terme alla tornata elettorale comporterà una revisione di diversi equilibri. In sostanza, il capoluogo non potrà farla da padrone come nella precedente votazione del 2018.

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