Il malcontento c’è, da qualunque parte la si guardi nel centrodestra che martedì si appresta a sedersi nuovamente in Consiglio comunale. Quale sarà lo spirito si vedrà nel corso della seduta che si preannuncia accesa, considerati gli esiti dei due vertici tra i capigruppo svolti nel corso della settimana. In quelle riunioni si sarebbe dovuta trovare la quadra attorno ai nuovi presidenti di tre commissioni, dopo le dimissioni di Fabio Talarico, Antonio Ursino e Giuliano Renda, ma non solo. Il tema principale, infatti, era (ed è) l’eventuale rimpasto di Giunta per traghettare l’amministrazione verso la fine del mandato con un’ossatura politica nuova, che tenga conto degli equilibri ormai mutati rispetto al 2017. È anche vero che non tutti la pensano così. Va infatti ricordato che Forza Italia - con i suoi satelliti Obiettivo comunale e Officine del Sud - ha sinora sempre sostenuto la necessità di non stravolgere nulla, mantenendo fede al risultato delle urne di ormai quasi cinque anni fa, a dispetto di una situazione consiliare ormai differente. Una rigida ortodossia che non trova altri riscontri al momento nella coalizione, con Catanzaro da vivere disponibile a lievissime modifiche, una semplice rimodulazione, mentre da altre parti si pensa a una vera e propria “Riforma” che porti a un cambiamento radicale dell’esecutivo costruito su equilibri ritenuti ormai superati.
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