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Provincia di Catanzaro, annullate le operazioni di Swap contratte nel 2007 di oltre 216 milioni di euro

Il presidente Abramo: "Metteremo in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare i dipendenti e ridare dignità alla provincia"

Sergio Abramo

“Sono in pieno svolgimento tutte le operazioni possibili per cercare di salvare la Provincia dal dissesto”. Il presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, commenta così l’avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale della determinazione del dirigente del settore finanziario, Salvatore Saraceno, n. 96 del 25/01/2022 con la quale la Provincia di Catanzaro ha deciso di annullare integralmente in autotutela la determinazione n. 36 del 31.5.2007 che aveva dato vita a una complessa operazione di Swap da € 216.202.560,78 ripartita in quattro quote con le seguenti banche internazionali: Dresdner Bank (oggi Commerzbank) per una quota pari al 50%, Dexia Crediop per una quota pari al 16,66%, BNL per il 16,67% e Banca OPI (oggi Intesa Sanpaolo), per una quota pari al 16,67%.

Da quanto emerge da approfondite perizie tecnico-finanziarie e legali, la struttura dell’operazione aveva una prevalente funzione di finanziamento, e complessivamente non una di copertura. Non era inoltre conforme, al momento dell’approvazione da parte della Determinazione n. 36 del 31.5.2007, alla disciplina vigente ratione temporis, che individuava i presupposti e le condizioni che legittimavano la sottoscrizione di strumenti derivati da parte degli Enti Locali.
La struttura dei derivati, oltre al consueto scambio di interessi, prevedeva al loro interno una componente di finanziamento atipico per gli Enti Locali; nella stessa era previsto che la Provincia incassasse un flusso di capitale positivo fino al 31.12.2016, per un totale di € 48.523.994,63, somma che avrebbe poi dovuto restituire alle banche a partire dal 30 giugno 2017 fino alla scadenza dei contratti (i.e. 2035), con i relativi interessi aggiuntivi, stimati dagli esperti in € 26.250.481,94, di cui € 11.618.597,69 già pagati negli anni.
Con l’azione di autotutela, la Provincia annulla gli atti che hanno dato vita all’operazione e, di conseguenza, non è più tenuta al pagamento di € 59.260.878,98 fino al 2035, di cui € 14.631.884,25 per interessi e € 44.628.994,73 di capitale da rimborsare. Come precisato dalla delibera del Consiglio Provinciale n. 5 del 21.01.2022, la Provincia non è assolutamente in grado di far fronte a tali ingenti esborsi, la permanenza dei quali non consentirebbe all’Ente di garantire l'assolvimento delle sue funzioni fondamentali, costringendo lo stesso Consiglio, verosimilmente e in assenza di azioni decise in senso contrario, a deliberare lo stato di dissesto ai sensi dell’art. 246 Tuel, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

“Si tratta di una complessa operazione in derivati – dichiara il presidente Sergio Abramo - strutturata nel 2007 dalle banche in modo tale da generare benefici certi alla Provincia nel breve-medio periodo (fino al 2016), scaricando però ingenti costi nel periodo successivo (dal 2017 al 2035), oneri superiori ai benefici ricevuti nella fase iniziale. Da quanto emerge da approfondite analisi tecniche di esperti finanziari internazionali che hanno assistito l’Ente in questa fase di analisi, le banche hanno indotto in errore l’allora dirigente della Provincia in quanto non esistevano scenari di guadagno per la Provincia con questa operazione, nel lungo periodo, indipendentemente dall’andamento di mercato, la Provincia avrebbe comunque pagato ingenti interessi senza possibilità di ottenere un risultato positivo. Questa Amministrazione, considerando anche le difficoltà di bilancio, ha ritenuto di mettere la parola fine ad un’operazione finanziaria che comporta consistenti oneri non giustificati per la nostra comunità fino al 2035. Aver dovuto comunicare ai sindacati – prosegue - che nel mese di gennaio ci saranno ritardi nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti è stato sicuramente il momento più buio dei miei quasi vent’anni da amministratore. Ma si sta facendo un lavoro di squadra encomiabile e per questo sento di dover recitare più di un sentito ringraziamento: ai consiglieri provinciali, di maggioranza e di opposizione, che con grande senso di responsabilità hanno approvato un’importante delibera che prova a rimettere in piedi una situazione che, al momento, si presenta drammatica. La serietà da tutti loro dimostrata costituisce un mezzo che può fare la differenza in un momento storico così difficile per l’Ente intermedio. Seppur da poco tempo al lavoro, essendo stati eletti lo scorso 18 dicembre, hanno già dimostrato di poter essere la marcia in più di cui l’Ente ha estremo bisogno. Il nostro impegno, parlo anche a nome dei consiglieri provinciali, sarà massimo e senza interruzione e tenteremo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione di fare uscire la Provincia da questa situazione finanziaria preoccupante. Nondimeno ringrazio l’U.P.I. nazionale, preziosa cabina di regia di tutto il percorso che si sta costruendo, che ci sta supportando con autorevoli pareri e accompagnando in ogni difficile scelta da prendere in questi turbolenti giorni, lo studio “Giovannelli Masi Cecconi & Associati” di Firenze che ha avviato il profondo studio di analisi che sta alla base delle determinazioni a cui siamo giunti, la società “Finance Active”, che ci sta fornendo un indispensabile aiuto e ringrazio i dirigenti che da mesi stanno al lavoro fino a tarda notte. Tutti insieme stiamo lavorando per riportare la serenità che i dipendenti dell’Ente meritano e per offrire dignità alla Provincia di Catanzaro”.

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