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Lamezia, il centrosinistra prova a ricompattarsi sognando la spallata al sindaco Mascaro

Le ultime vicissitudini della maggioranza hanno stimolato nuovi appetiti

Il «tavolo progressista» lametino ha ormai i tratti di una figura mitologica. Si scompone e si ricompone ciclicamente a seconda di contingenze che sembrano legate più a dinamiche politiche esterne che interne. La conferma è arrivata con le recenti vicissitudini della coalizione che sostiene il sindaco Paolo Mascaro. Il consiglio comunale saltato per l’assenza di quattro esponenti della maggioranza, e ancor prima il passaggio di una consigliera all’opposizione (ma in Fratelli d’Italia) e qualche altro segnale di malumore interno, hanno ricompattato il centrosinistra che ha subito ricreato il «tavolo». Ne fanno parte il Pd fresco di congresso con l’affermazione di Gennarino Masi alla segreteria cittadina e rappresentato in consiglio comunale da Aquila Villella, un M5S ormai ipergovernista sulla linea del deputato Pino d’Ippolito, il movimento “Nuova Era” di Eugenio Guarascio e della consigliera Lucia Cittadino, l’area “Lamezia Bene Comune” che vede nel consigliere Rosario Piccioni l’erede politico di Gianni Speranza. Tra le Regionali di ottobre e le successive elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale erano tutti divisi e non si sono risparmiati reciproche accuse. Ora si sono ricongiunti, forse grazie alla mediazione dell’ex aspirante governatrice e attuale consigliere regionale Amalia Bruni, per tentare una nuova, benché improbabile, spallata all’amministrazione Mascaro.

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