Da settimane a questa parte, per descrivere la condizione politica in cui versa il centrodestra catanzarese si dice spesso che è nel caos. Solo nella giornata di ieri si sono registrati due interventi al vetriolo di altrettanti attori principali del centrodestra catanzarese e l’attacco politico al campo avversario da parte di Nicola Irto, segretario regionale del Partito democratico, che ha commentato l’ipotesi secondo cui una larghissima parte dell’attuale maggioranza di governo della città sia in procinto di sostenere la candidatura di Valerio Donato.
Ed è proprio da qui che è opportuno partire perché Irto fa riferimento a quello che forse è l’origine del caos: «È la testimonianza della debolezza e del crollo del centrodestra catanzarese che non trovato la forza di tirar fuori un consigliere comunale o finanche un proprio elettore da candidare a sindaco e cerca di nascondersi dietro altri candidati: sarebbe una pagina triste per la politica catanzarese qualora dovesse concretizzarsi». L’analisi di Irto affonda quindi le radici nella lacerazione interna alla coalizione di centrodestra che ha finora condotto a veti incrociati su tutti i nomi espressi al tavolo e a quindi a bruciare candidature anche autorevoli. E se da un lato c’è la responsabilità del sindaco uscente Sergio Abramo a cui in molti imputano la mancata costruzione di una o più figure capaci di raccogliere la sua eredità politica, dall’altro c’è anche quella dei maggiorenti degli altri partiti che si sono fatti ostacolare nelle scelte dagli stessi consiglieri comunali che proprio grazie a loro si sono costruiti il proprio piccolo potere elettorale.
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