Opere pubbliche a Catanzaro, conti da rifare

L’aumento del costo dei materiali per l’edilizia rischia di penalizzare i piani di recupero e di valorizzazione urbana. Una programmazione con relativo finanziamento risalente anche solo a un anno addietro è infatti fondata su un costo inferiore rispetto a quello attuale, uno scenario che potrebbe quindi portare a una irrealizzabilità di fatto di programmi anche ambiziosi. L’aumento della richiesta dei materiali come legno, acciaio, ferro, rame ha infatti spinto i prezzi verso l’alto, come accade secondo le più basilari regole economiche: il post pandemia, tra bonus e superbonus ha infatti accelerato questo fenomeno che appare ancora difficile da fermare.
Non è dunque un caso che già da qualche tempo Palazzo De Nobili stia portando avanti una interlocuzione sull’argomento con la Regione, in particolare guardando a un programma strategico come Agenda urbana. È evidente che la progettazione preliminare per il piano da 32 milioni di euro, risalente al 2018, si è fondata su una situazione diversa da quella attuale: alcuni interventi sono già stati conclusi e, dunque, per questi non c’è nessuna criticità; ma quegli altri in fase di progettazione definitiva ed esecutiva dovranno essere ridefiniti in un quadro tecnico ed economico che tenga conto di quanto avvenuto. Il dirigente Antonio De Marco, che segue Agenda urbana sin dai primordi, contattato telefonicamente spiega che «abbiamo già illustrato la situazione alla Regione e andremo a fare una verifica congiunta assieme all’amministrazione della Cittadella sulle criticità legate all’aumento dei costi». Questa è la fase della valutazione del quadro complessivo, che parte dal prezzario regionale e pondera gli incrementi «che in alcuni casi è stato davvero notevole, come ad esempio per il legno».