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Comune di Vibo, corsa contro il dissesto. I consiglieri invocano «chiarezza»

La rimodulazione del Piano di riequilibrio al centro dell’interrogazione di Vibo democratica

In prima fila l’assessore Nardo, il vice sindaco Primerano, il sindaco Limardo e il segretario Scuglia

Un equilibrio precario e una strada che, forse, si sta percorrendo o su cui certamente si sta lavorando ma che per troppi appare ancora oscura. E in quel buio sentono di brancolare i consiglieri comunali che proprio di quella pratica dovranno assumersene la responsabilità. Perché sono i conti, o meglio un secondo dissesto da evitare, e per cui avevano approvato nell’agosto 2019 un Piano di riequilibrio da 24,5 milioni, a cui era seguita la bocciatura della Corte dei conti che lo aveva giudicato «inattendibile», quindi, l’annunciato ricorso. Ergo, il nuovo stop e il viaggio a Roma del sindaco che portava all’ipotesi di un nuovo Piano di riequilibrio sfruttando la “carta” del Milleproroghe. Un’ipotesi di cui, però, il Consiglio comunale non sa ancora nulla o quantomeno non sa ancora come quella carta si stia “giocando” sul tavolo che deciderà le sorti della città.
Vuole “riaccendere” le luci, però, il gruppo di Vibo democratica, perché di stare al buio i consiglieri Marco Miceli e Giuseppe Policaro non ne hanno voglia. E, in tal senso, la decisione di “interrogare” il sindaco” per conoscere «lo stato dell’arte sulla pratica finanziaria e come mai – hanno messo nero su bianco i due esponenti di opposizione – nessuna discussione o coinvolgimento delle forze politiche è stato ad oggi effettuato sull’argomento».

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