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Catanzaro, la crisi del Consorzio di bonifica: appello dei dipendenti alla Regione

L’ente non paga gli stipendi da mesi, zavorrato dalle procedure per la diga sul Melito

La pazienza è finita per i 49 dipendenti del Consorzio di Bonifica di Catanzaro che ormai da sei mesi non percepiscono il proprio stipendio. Come già riferito su queste colonne nei giorni scorsi, infatti, la situazione in cui versa l’Ente consortile è parecchio compromessa dal punto di vista finanziario a causa del pignoramento dei conti corrente a causa dell’ormai annosa vicenda della Diga sul Melito. La revoca del finanziamento e quindi lo stop del Ministero al progetto per la realizzazione dell’invaso per il quale il Consorzio aveva già speso più di 100mln di euro, ha infatti portato alla richiesta di restituzione delle somme già spese per le opere realizzate.

Così, nelle scorse ore, i dipendenti del Consorzio hanno dato vita a un’assemblea permanente per confrontarsi sulla situazione e definire una linea comune. Posto, infatti, che l’Ente ha assicurato che grazie ad un accordo con alcuni creditori, già nelle prossime settimane si sbloccheranno alcuni pagamenti arretrati, tale misura risulta comunque insufficiente a garantire stabilità e prospettive serene agli amministrativi, ai tecnici e agli operai del Consorzio. Per questo motivo, come si legge in una nota diramata dall’assemblea, «pur prevalendo, come sempre, il senso di responsabilità dei dipendenti, tutto il personale ha manifestato forti preoccupazioni sul presente e in particolare sul futuro dell’Ente consortile, che comunque e nonostante tutto, grazie ai lavoratori che molto spesso hanno anticipato spese di propria tasca, ha assicurato i servizi agli agricoltori e al territorio».

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