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Catanzaro, incognita astensione sulle elezioni. Nel 2017 affluenza al 72 per cento

La partecipazione al voto decisiva per ridisegnare gli equilibri in città

Poco più di una settimana e Catanzaro sarà chiamata al voto per eleggere il nuovo sindaco e i componenti del nuovo Consiglio comunale. Diversamente dalle consultazioni referendarie, per le amministrative non esiste un “numero magico” che definisca la validità della consultazione ma esiste invece un dato numerico che avrà profonda influenza sul risultato finale e restituirà un’informazione politicamente determinante sia per la nuova amministrazione che in vista delle consultazioni nazionali del 2023.

Cosa avvenne nel 2017

Focalizzando l’attenzione sul dato dell’affluenza, quello più politicamente omogeneo alla situazione attuale è quello relativo alle amministrative 2017 che videro trionfare Sergio Abramo su Vincenzo Ciconte al ballottaggio. Al primo turno, con in campo gli altri candidati sindaco (Nicola Fiorita, che raggiunse quasi il 24%, e Bianca Laura Granato, circa il 6%) e il traino dei circa 670 candidati consiglieri nelle 21 liste schierate, al voto andarono 54.545 elettori su 75.324 aventi diritto, un dato che fece attestare l’affluenza al 72,41%. In totale furono espressi 53mila voti validi. Le sezioni in cui si andò di meno a votare furono la 41 (centro storico, 49% ma con gli iscritti Aire in elenco), la 60 e la 63 (Santa Maria, 64 per cento e 63 per cento).

Il calo demografico nel 2022

Cinque anni fa, Catanzaro contava poco più di 90mila abitanti. Di questi, come detto, gli aventi diritto al voto erano 75.324. In questi anni, il capoluogo di regione ha subito un’evidente contrazione del numero dei suoi residenti scesi a 86.422. Tale dato ha un riflesso anche sulla platea di votanti che si attesta a 73.294, in calo di quasi il 3 per cento.

 

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