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Sanità in Calabria, il caso Bortoletti imbarazza il governo: mistero sulla nomina fantasma

Il colonnello che aveva fatto miracoli in Campania non si occuperà della sanità calabrese. Dietrofront in Cdm, ma la Ragioneria dello Stato aveva indicato la via

Il caso lo ha aperto e lo ha chiuso il Consiglio dei ministri. Dedicando sei righe dell’ultimo comunicato ufficiale alla sanità calabrese: Ernesto Esposito è diventato il «sub-commissario unico», è dunque finita la telenovela sulla nomina “fantasma” del colonnello Maurizio Bortoletti. Annunciato (con deliberazione del governo) il 18 novembre 2021 come l’uomo che avrebbe messo mano ai conti del settore più disastrato d’Italia, Bortoletti rimarrà invece ben lontano dalla Calabria. A Salerno aveva riportato in equilibrio un’Asl che perdeva 500 euro al minuto e, a pochi giorni dall’insediamento, aveva avviato una verifica sui contratti di affitto, un tasto dolente che in alcune Asp calabresi si sta toccando solo ora. Era stato nominato anche nel Grande Progetto Pompei con il generale Giovanni Nistri, i cui successori sono stati altri due generali (Luigi Curatoli e Mauro Cipolletta), di cui l’ultimo rimasto in carica fino a poche settimane prima che il governo decidesse di mandare Bortoletti in Calabria per affiancare il commissario Roberto Occhiuto.
Cosa sia successo attorno alla nomina non è dato saperlo, ma un intervento della Ragioneria generale dello Stato sembrava aver fatto chiarezza sulla possibilità di sbloccare la nomina.

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