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Elezioni, con meno seggi in palio Lamezia come sarà rappresentata?

Anche la classe politica locale dovrà fare i conti con “Rosatellum” e riforma costituzionale

Il 25 settembre prossimo si vota per le politiche, gli italiani andranno alle urne per rinnovare i due rami del Parlamento. Quella che era stata già classificata come un’estate rovente per le sue temperature africane, rimarrà negli annali anche per la campagna elettorale ormai imminente che si preannuncia infuocata. Una lotta senza quartiere per i pochi scranni a disposizione degli aspiranti senatori e deputati. Si torna al voto con il “Rosatellum”, la legge che prevede un sistema elettorale misto, con un terzo dei seggi tra Camera e Senato da eleggere in collegi uninominali, cioè tramite un sistema maggioritario. Mentre i restanti due terzi saranno divisi tra i partiti, in base all’esito delle urne: in pratica un sistema proporzionale a liste bloccate.
Tuttavia, rispetto al 2018, va registrata una novità importante ovvero ossia il ‘taglio delle poltrone’ in entrambi i rami del Parlamento. In virtù dell’ultima riforma costituzionale i calabresi eleggeranno solo 13 deputati e 6 senatori. Per la Camera dei deputati ci saranno 5 collegi uninominali: Lamezia rientrerà nel terzo collegio che comprende l’intera provincia catanzarese. Il collegio plurinominale, che è unico, assegnerà 8 seggi. Al Senato il collegio di riferimento per la città della Piana sarà il secondo costituito dalle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. In questo quadro a dir poco complesso e difficile, i candidati lametini avranno un bel daffare per imporsi contro i candidati degli altri territori.

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