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Il Pd “cancella” Vibo dalla cartina. L’uninominale ceduto all’ex M5S

La debacle dei progressisti in provincia. Domina l’asse Crotone-Cosenza-Lamezia. Neanche un dem locale nel listino plurinominale della Camera. Al Senato solo il quarto posto per Esposito. Spazio a Dalila Nesci

Antonio Viscomi non candidato

Sono ormai in via di definizione le liste in vista delle prossime elezioni politiche. E tra certezze e dubbi, si vanno definendo le squadre di aspiranti ed uscenti deputati e senatori, pronti a tentare l’assalto o la riconferma tra Montecitorio e Palazzo Madama. Ebbene, la nuova legge elettorale è figlia di un sistema misto, con quote uninominali e una lista plurinominale. Insomma, poche sfide secche e una grossa fetta di Parlamento eletta con il proporzionale puro. Cosa significa tutto questo? Beh, con 200 deputati e 115 senatori in meno, tutto ciò imporrebbe che i territori, in rapporto alla popolazione ed al tasso di rappresentatività, fossero equamente rappresentati. Una legge non scritta che non è stata tenuta molto in considerazione dalla segreteria del Partito democratico. Sulla cartina geografica dell’Italia e soprattutto della Calabria, infatti, c’è un lembo di terra, sicuramente non vasto e nemmeno tanto popolato, che corrisponde alla provincia di Vibo Valentia. Ma il Pd – con buona pace della Federazione provinciale vibonese che non sembrerebbe aver opposto grande resistenza ai diktat giunti da Largo del Nazareno – non sembra aver inquadrato bene con le sue coordinate geografiche tale territorio dove pure aveva un deputato uscente, il prof Antonio Viscomi, non ricandidato.

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