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Comune Catanzaro, divulgazione linee programmatiche: monta la polemica

Il Comune di Catanzaro
«Riteniamo gravissime e lesive della dignità di ogni singolo consigliere le esternazioni espresse a mezzo stampa dal Sindaco in relazione alla divulgazione di parti delle linee programmatiche. Va intanto chiarito che la consegna delle linee programmatiche prima del Consiglio comunale che ne deve discutere è un "obbligo" e non un concessione del sig. Sindaco. Ciò, tra l'altro,  sarebbe in linea con la tanto sbandierata "partecipazione"». Lo hanno affermato, in una nota i capigruppo al Comune di Catanzaro Gianni Parisi (Rinascita), Giorgio Arcuri (Avanti), Marco Polimeni (Catanzaro Azzurra) Eugenio Riccio (Alleanza per Catanzaro) Lea Concolino (Misto).

«In merito alla “abusiva” divulgazione delle linee, il primo cittadino - hanno proseguito i capigruppo - interroghi qualche “suo” consigliere che magari, preso dall'ansia di pubblicizzare la Grande Catanzaro finora solo sbandierata, ne ha fornito copia ai giornalisti. Avendo preso visione del documento e osservando i suoi primi passi nel palazzo noi riteniamo invece che Fiorita intenda gestire il Comune come casa sua: i documenti pubblici sono sua esclusiva, il management delle società partecipate deve essere di sua espressione (in barba ad ogni vincolo contrattuale ormai assunto), i dirigenti devono assurgere al ruolo di sudditi, i dipendenti comunali che hanno votato per altre coalizioni trattati come appestati e, ove possibile, allontanati con spregio. Sempre che in questa città - hanno concluso - sia ancora lecito avere un pensiero diverso, dopo aver trascorso tre mesi ad assistere a tante passerelle (talvolta anche accompagnate da fischi dei cittadini) e pochi risultati, consentiteci di dire che abbiamo l'impressione di trovarci di fronte ad un vero e proprio dilettante allo sbaraglio».

La replica della maggioranza

I capigruppo di maggioranza Gregorio Buccolieri (Catanzaro Fiorita), Vincenzo Capellupo (Cambiavento), Fabio Celia (Pd), Danilo Sergio (M5S),  Raffaele Serò (Io scelgo Catanzaro), Tommaso Serraino (Mo') e Antonello Talerico (Candidato a sindaco Talerico)  hanno risposto alle critiche della moniranza sulla divulgazione delle linee programmatiche.
"La smania di attaccare preventivamente il sindaco Fiorita sulle linee di mandato che saranno presentate lunedì mattina - hanno affermato - ha portato cinque capigruppo di minoranza a rinnegare e capovolgere una battaglia di trasparenza che il professore Donato aveva ingaggiato nei primi mesi di campagna elettorale, quella di evitare che il prolungamento dei contratti dirigenziali condizionasse pesantemente la futura Amministrazione. Oggi, invece, i cinque “superstiti” si schierano per il mantenimento del management nominato fiduciariamente da Abramo e per il rispetto di taluni contratti che lo stesso Donato aveva definito ai limiti della legalità. Già a gennaio, il prof. Donato scriveva sui giornali: ““Nei giorni scorsi ho sollecitato il sindaco Abramo ad evitare procedure di reclutamento e decisioni dell’Amministrazione su figure dirigenziali dell’Amministrazione durante la fase conclusiva dell’attuale consiliatura al fine di evitare che si possa ingenerare nell’opinione pubblica il sospetto che s’intenda porre una pesante ipoteca sul futuro della città.” E ancora a febbraio: “La gestione della macchina comunale di Catanzaro nel periodo conclusivo del mandato di Sergio Abramo si caratterizza, sempre più, per l’adozione di determinazioni dubbie e intempestive sul piano dell’opportunità politico-amministrativa e, forse, anche sul piano della legittimità”. E sempre nella dichiarazione di febbraio: “Tali modalità potrebbero far sorgere il pericolo di ingenerare nell’opinione pubblica il sospetto che si intenda porre una pesante ipoteca sul futuro della città, ostacolando l’istituzione di un indispensabile rapporto fiduciario tra la comunità, la politica e i responsabili apicali dell’Amministrazione comunale.”
Il professore Donato ha cambiato idea? Non crediamo. Pensiamo piuttosto che i cinque “superstiti” non abbiano le idee chiare ed abbiano archiviato la battaglia di trasparenza del loro leader, probabilmente per difendere talune postazioni riconducibili a gruppi del centrodestra".
I sette capigruppo di maggioranza hanno quindi evidenziato che "sarà il sindaco Fiorita a spiegare direttamente la sua posizione. Non ci sarà nessuna epurazione, ma nessuno può negare che le nomine dei manager delle partecipate sono avvenute su base fiduciaria e quasi sempre in base ad accordi politici tra i partiti. Nulla di scandaloso, per carità. Ma la proroga di tali incarichi ben oltre la fine della legislatura pone con forza il problema sollevato dallo stesso Donato in campagna elettorale. I contratti, se legittimi, saranno tenuti in considerazione, anche quelli che hanno superato il limite della legislatura, perché il sindaco nelle sue dichiarazioni ha esplicitamente affermato che non intende esporre l’Amministrazione ad inutili contenziosi. Il sindaco Fiorita è estremamente rispettoso dell’autonomia e della dignità dei dipendenti del Comune, tanto da avere evitato – al contrario di altri – di effettuare tour elettorali nelle stanze del Comune a pochi giorni dal voto. L’unico criterio utilizzato sarà la competenza e i risultati ottenuti saranno l’unico elemento di valutazione. Se i cinque “superstiti” sono a conoscenza di episodi di dipendenti “trattati come appestati o allontanati con spregio” per il fatto di avere votato il prof. Donato li denuncino pubblicamente ai sindacati e alla magistratura. Ovviamente, non saranno in grado di farlo perché questa è una colossale falsità, ben degna dei metodi di chi ancora non riesce ad accettare di essere stato bocciato sonoramente dai cittadini catanzaresi".
 

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