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Lamezia, presidenza della Provincia. "Mascaro messo all’angolo"

Il primo cittadino nel mirino del consigliere di opposizione Piccioni: l’isolamento istituzionale della città ha toccato il suo punto più basso

Provincia di Catanzaro

«Paolo Mascaro presidente della Provincia di Catanzaro, cronaca di una Waterloo annunciata per tutta la città». Sulla vicenda della presidenza dell’ente intermedio esprime la sua “sentenza inappellabile” il consigliere comunale di opposizione Rosario Piccioni, leader del movimento “Lamezia bene comune”.
Negli ambienti politici lametini, da tempo, infatti, circolava la voce che il sindaco della città mirasse a candidarsi a presidente della Provincia di Catanzaro. Un’elezione che poi sembrava certa, scontata. In realtà le cose sono andate in maniera ben diversa e Piccioni fa la cronaca della mancata candidatura. «Il prossimo 28 settembre verrà eletto il nuovo presidente della Provincia di Catanzaro. Mascaro – incalza il consigliere d’opposizione - sin dal 2015 ha sempre teorizzato che, con lui alla guida della città, Lamezia avrebbe finalmente avuto quel ruolo di protagonista che le spetta di diritto. Di fatto, in tanti anni fino a quando c'è stato Abramo come sindaco di Catanzaro, non si è mai sognato di rivendicare il ruolo di presidente della Provincia».
«Con l'uscita di scena di Abramo – continua ancora Piccioni - Mascaro ha sbandierato ai quattro venti, anche in Consiglio comunale, che Lamezia finalmente avrebbe avuto la guida della Provincia e che lui sarebbe diventato il nuovo presidente». Secondo il leader di “Lamezia bene comune” sulla carta si trattava di un’operazione semplicissima «se si pensa che sia a Lamezia che a Catanzaro, le città che con il meccanismo del voto ponderato decidono le sorti dell'elezione, e che la maggioranza dei consiglieri comunali appartengono al centrodestra».

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