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Comune di Catanzaro, quei numeri da blindare

L’area di governo può contare ufficialmente su 14 voti in aula, serve un’intesa per allargare il perimetro

Entra nel vivo l’attività più squisitamente politica del Consiglio comunale che, alle 9 odierne, torna a riunirsi in seconda convocazione dopo il rinvio della seduta in programma ieri mattina. Al di là delle motivazioni ufficiali, emerge quell’aspetto che nei giorni scorsi era stato sollevato dal Partito democratico e legato alla necessità di definire il perimetro della coalizione con chiarezza ma anche con certezza, ossia attraverso un accordo politico «alla luce del sole» tra quelle componenti dell’opposizione disposte a dare un sostegno all’amministrazione Fiorita.
Così com’è, la situazione vede infatti un’area di governo composta da tredici consiglieri - forze progressiste più i gruppi che fanno capo ad Antonello Talerico – più il sindaco. In occasione delle elezioni del presidente e del vicepresidente del Consiglio si è assistito a un’estensione di questa formazione con quattro voti arrivati da alcuni “frondisti” dell’opposizione. Ma trattandosi di sedute più a carattere tecnico che politico, lo scenario non sembra potersi adattare in automatico anche al prosieguo della consiliatura. Certo, la posizione, ad esempio, di Sergio Costanzo sembra dare garanzie in tal senso, visto che a più riprese in aula ha garantito una «luna di miele» di circa diciotto mesi: fuor di metafora, è pronto a dare il suo appoggio per un anno e mezzo, al termine di questo periodo tirerà le somme del lavoro fatto dall’amministrazione e deciderà se proseguire il percorso. Ma degli altri non v’è piena certezza, ecco perché ad avviso degli ambienti dem si rende necessario un patto che puntelli a dovere l’amministrazione, non con una desistenza ma con un accordo più organico.

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