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Crotone, Pugliese: "La politica è entrata a gamba tesa nel processo di unificazione delle CCIAA"

"La politica è entrata a gamba tesa nel processo di costituzione della nuova Camera di commercio e il territorio crotonese ne pagherà le conseguenze". Il commissario straordinario della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese che ha traghettato l’ente camerale pitagorico nel percorso dell’accorpamento che si concluderà ufficialmente il 3 novembre prossimo,  è pessimista sul peso che il territorio avrà nella nuova Cciaa di Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia. Pugliese alla vigilia della costituzione degli organismi camerali contesta l’intrusione nel percorso di unificazione, di settori del "centrodestra catanzarese". "Un’intrusione pesante", che avrebbe trovato una sponda anche in alcuni rappresentanti del territorio crotonese.

Il commissario camerale già presidente dal 2015 al 2020 della Camera di commercio pitagorica, da sempre manifesta perplessità in questo processo di unificazione che una legge del 2015 dell’allora Governo Renzi, ha reso obbligatorio per gli enti camerali che hanno   meno di 75.000 imprese iscritte. "Così si danneggiano i territori più piccoli che hanno bisogno di riferimenti più vicini", sottolinea.

Dal 2015 ad oggi il percorso dell’accorpamento è stato dovunque accidentato e Pugliese che ha scritto al presidente Roberto Occhiuto avrebbe preferito che la Regione seguendo l’esempio di Puglia, Emilia Romagna e Lombardia, avesse bloccato l’iter, in attesa di eventuali novità normative da parte del Governo che si andrà ad insediare da qui a poco. Anche perchè più volte i contrari hanno fatto rilevare negli anni scorsi che l’accorpamento degli enti camerali piccoli non fa risparmiare certo risorse alla collettività, considerato che le Camere di commercio sono finanziate per la gran parte dalle imprese che pagano i diritti camerali.

"Emiliano, Bonaccini e Fontana – osserva Pugliese a proposito delle altre Regioni che ancora non avevano completato gli accorpamenti come la Calabria – hanno preferito soprassedere per il momento, ma purtroppo nonostante la richiesta in questo senso, rivolta al presidente Occhiuto, il governatore ha scelto di andare avanti emanando il decreto". L’ultima “chance” per chi come Pugliese auspica un  mantenimento dell’autonomia camerale, è rappresentata dal Consiglio di Stato che a gennaio dovrà pronunciarsi su uno dei ricorsi contro l’accorpamento. C’è il precedente siciliano con i giudici amministrativi che hanno bocciato la costituzione della Camera di commercio unificata di Catania-Siracusa-Ragusa.  Ma intanto il processo di unificazione è già disegnato. Sette saranno i rappresentanti del Crotonese nel consiglio camerale che costituirà il nuovo ente il mese prossimo. Confcommercio (4); Ance e Cia (un rappresentante ciascuno), sono le sigle datoriali crotonesi che hanno espresso rappresentanti. A questi si aggiunge Claudio Liotti ma come rappresentante della Lega delle cooperative.

La nuova Camera di commercio unificata avrà la sede centrale a Catanzaro e due sedi territoriali a Crotone e Vibo. Ciascuna sede svolgerà servizi specifici.  Nella struttura di Poggio verde sono attualmente impiegati 23 dipendenti sui 29 in organico. Nessuno rischia il posto di lavoro, ma in un’ottica di assegnazione delle specifiche competenze qualcuno potrebbe essere assegnato altrove.

Ma l’interrogativo più importante come sottolinea il commissario Pugliese, riguarda l’efficienza e l’efficacia dei servizi che dal 1996 ad oggi l’ente è riuscito ad assicurare alle 19 mila imprese del territorio. "Temo –  conclude Pugliese – un ridimensionamento della struttura camerale crotonese, spero di sbagliarmi  spero nel Consiglio di Stato".

 

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