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Lamezia, piano strutturale della discordia: le ragioni delle due “correnti”

Fa discutere la presa di posizione del direttivo cittadino del Partito democratico

Piano strutturale comunale, continua la disputa tra favorevoli e contrari sullo strumento urbanistico, adottato dalla seconda consiliatura Speranza ma mai approvato dal consiglio comunale. Fa discutere la presa di posizione del direttivo cittadino del Partito democratico che, con una nota diffusa alla stampa, ha ribadito la sua netta contrarietà al piano che l’amministrazione Mascaro vuol portare in aula per ottenere l’approvazione del civico consesso. Un fermo “no” che diventa un diktat per gli esponenti del Pd che volessero esprimere un parere diverso, rispetto a quello del direttivo. Intanto il Psc che presto sarà sottoposto al vaglio dell’assemblea non convince nemmeno Rosario Piccioni, consigliere di minoranza e leader del movimento Lamezia Bene Comune. «Stiamo pensando di fare un’iniziativa pubblica insieme alle altre forze del centrosinistra – annuncia l’esponente dell’opposizione – il Psc, così com’è, è da bocciare perché va contro il principio di consumo zero del suolo». Piccioni spiega che l’iniziativa pubblica avrà la finalità di coinvolgere i cittadini, le organizzazioni di categoria, le associazioni e altri ancora in un dibattito condiviso «perché il Psc che la giunta Mascaro vuole approvare in consiglio rischia di cementificare ulteriormente la città». Anche Mimmo Gianturco e Rosy Rubino di Fratelli d’Italia sono critici nei confronti dello strumento urbanistico. I due consiglieri di minoranza ricordano che, solo qualche settimana fa, hanno organizzato un incontro pubblico per parlare del nuovo piano strutturale. «In quell’occasione – commenta Gianturco – le voci contrarie al Psc sono state tante. Da rimarcare, inoltre, che avevamo invitato anche l’amministrazione comunale che, invece, ha disertato in massa l’incontro». Queste le considerazioni dei due esponenti d’opposizione; ma bisognerà vedere cosa faranno gli altri due consiglieri di FdI, Pietro Gallo e Antonio Lorena, i quali in questi ultimi mesi hanno dimostrato di avere idee e giudizi differenti da Gianturco e Rubino.

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