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Catanzaro, Mormile è un fiume in piena: «Al Marca anche cene ed eventi»

La risposta del presidente della Provincia all’ormai ex direttore artistico del Museo

Francesco Trunzo, Francesco Fragomele, Amedeo Mormile e Paolo Mattia

Si dice «sorpreso» dalle parole di Rocco Guglielmo sulla vicenda relativa alla futura gestione del Museo delle arti di Catanzaro (Marca) e risponde punto su punto ai suoi rilievi. Il presidente della Provincia Amdeo Mormile porta relazioni, documenti e atti per suffragare le sue tesi e respinge le accuse di non aver risposto a telefonate e richieste di incontro del notaio Guglielmo per discutere del Marca e della convenzione, che oggi si conclude, tra Provincia (che del Museo è proprietaria) e Fondazione Rocco Guglielmo, siglata nel 2015.

Mormile - affiancato dal vicepresidente Francesco Fragomele e dai consiglieri Paolo Mattia e Francesco Trunzo - spiega intanto che con il notaio si sono visti in più occasioni convenendo entrambi sulla necessità di procedere a una manifestazione d’interesse per la gestione, alla quale però poi la Fondazione non ha partecipato: «Siamo di fronte alla scadenza naturale di un accordo, nessuno è stato cacciato» chiarisce per poi scendere nei dettagli sia di quanto ricostruito sull’attività del museo che dei prossimi obiettivi della sua amministrazione per la rete museale di Palazzo di Vetro, che include anche il Musmi, il March e il Museo del Rock. Sulla gestione riporta rilievi del Comitato tecnico scientifico che «segnala l’utilizzo improprio delle sale del Marca per attività non inerenti a mostre ma eventi di natura “ludica”, anche cene, rispetto ai quali richiede un’adeguata regolamentazione coinvolgendo anche la Soprintendenza». Si sofferma anche sul fatto che Guglielmo «non è rappresentante della Fondazione, oggi guidata da Vincenza Guglielmo né è nella compagine societaria. Peraltro – aggiunge – la figura del direttore artistico non è codificata in alcun atto tra Fondazione e Provincia. Una situazione quantomeno fumosa».

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