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Lamezia, Cuperlo (Pd): "Partire dal Sud mia scelta convinta"

Gianni Cuperlo

«Partire dal Sud è una scelta consapevole, convinta e voluta, perché il Sud sta soffrendo, anche per i provvedimenti del governo». Lo ha detto Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, parlando con i giornalisti, a Lamezia Terme, dove sta incontrando dirigenti e militanti del partito e del centrosinistra in vista del congresso democrat. «L'Italia - ha aggiunto Cuperlo - dev'essere unita perchè se spezziamo l’unità del paese a pagare il prezzo saranno le fasce sociali più deboli, più fragili nell’erogazione dei servizi essenziali. E allora partire dal Mezzogiorno è il messaggio che il Pd, o almeno la mia candidatura, deve rivolgere a tutto il paese. La crescita, lo sviluppo di questa parte dell’Italia non è solo nell’interesse dei cittadini calabresi e siciliani ma nell’interesse di tutto il paese».

"Assurdo dividerci su regole congresso"

Cuperlo, con riferimento alle polemiche sul voto online alle primarie del partito, ha aggiunto: «Io penso che se passiamo il tempo a discutere delle regole faticheremo a uscire di casa. Noi - ha aggiunto Cuperlo - dobbiamo discutere dei problemi degli italiani, dei bisogni di questo Paese, di una manovra, quella varata dal governo Meloni, che accarezza l’evasione fiscale, la incentiva persino, che punisce la povertà e la colpevolizza, che toglie il reddito di cittadinanza a 800mila famiglie precipitandole nel rischio di una nuova povertà, che non dice nulla sul terreno gli investimenti, della produttività, delle risorse strategiche di questo paese, del trasporto pubblico locale, della sanità, della scuola. Potrei andare avanti all’infinito... Se davanti a questa fotografia ci dividiamo sulle regole del congresso - ha concluso il candidato alla segreteria del Pd - penso che non ci capisce nessuno».

Vero tema congresso è se c'è futuro partito

«Il tema non è spostare un po' più al centro o un po' più a sinistra il Pd. La domanda vera - ha sottolineato Cuperlo - è se c'è ancora un futuro per questo partito nell’Italia dei prossimi anni. Il Pd - ha osservato Cuperlo - è stata l’intuizione di culture diverse, la sinistra storica, il cattolicesimo democratico, l’ambientalismo, il pensiero femminista: se anche una sola di queste cultura dovesse pensare che il progetto non è più giusto e non è più valido penso che il Pd semplicemente cesserebbe di esistere. E allora la candidatura che ho avanzato, la piattaforma che insieme a tanti abbiamo messo in campo serve esattamente a dire questo: pensiamo che del Pd ci sia ancora bisogno, soprattutto davanti a una destra che sta mostrando il suo vero volto dopo poche settimane dal suo insediamento, ma è un partito che va profondamente ripensato, rinnovato nel suo modo di essere, nel suo modo di discutere, di decidere, di selezionare la classe dirigente. Non abbiamo bisogno di un programma di governo, non si vota domenica prossima, abbiamo bisogno - ha rimarcato il candidato alla segreteria del Pd - di ricostruire l’identità della principale forza di centrosinistra nel paese».
Per Cuperlo, inoltre, «le alleanze non sono il tema che metterei al centro della nostra discussione. Le alleanze seguono a quello che tu decidi di essere. Molti anni fa Norberto Bobbio ammoniva la sinistra italiana dicendo 'decidono del loro destino senza capire che dipende dalla loro natura decidano la loro natura e avranno chiaro anche il loro destinò. Io - ha proseguito il candidato alla segreteria del Pd - voglio un congresso dove finalmente si discuta della natura del mio partito, del Pd: chi siamo e soprattutto quale parte del paese vogliamo rappresentare. E sono qui anche per questo».

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