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Lo stop alla Procura europea a Catanzaro, Fiorita si rivolge al ministro Nordio

Chiesto un incontro al Guardasigilli per evitare che il progetto tramonti definitivamente

Cosa accadrà alla fine sarà solo il tempo a dirlo ma, intanto, di fronte alla cancellazione di Catanzaro quale sede della Procura europea, l’amministrazione comunale rompe ogni indugio per provare a ottenere una marcia indietro che ridia linfa a un progetto che tante aspettative aveva suscitato per le sorti del centro storico e non solo. Appreso della decisione il sindaco Nicola Fiorita ha infatti scritto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, chiedendo un incontro nel quale discutere del caso, evidenziando l’importanza che tale sede istituzionale avrebbe nel complessivo disegno che vede Catanzaro assurgere al ruolo di “città della giustizia”, considerato il ruolo già rivestito finora con la presenza delle più importanti sedi dell’amministrazione giudiziaria.
Del resto, nella missiva - che è stata inviata per conoscenza anche alla sottosegretaria agli Interni Wanda Ferro, al governatore Roberto Occhiuto e al procuratore capo Nicola Gratteri - viene sottolineata la particolarità del territorio calabrese sotto il profilo della presenza della criminalità organizzata e del ruolo strategico che la Procura europea potrebbe giocare rispetto alla battaglia per la legalità sul fronte del contrasto alle frodi, alla corruzione, al riciclaggio, reati finanziari che tra l’altro vedono anche la ’ndrangheta “protagonista” nel tentativo di accrescere la propria forza economica e di “ripulire” le risorse illecite. Al ministro, che appena un paio di mesi fa era stato in visita in città per l’inaugurazione della sede della nuova Procura della Repubblica, Fiorita ha anche ribadito che per ospitare la Procura europea era stata anche individuata una sede adeguata, Palazzo Alemanni, l’ex presidenza della Giunta regionale.

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