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Comune di Catanzaro: il centrodestra contro i dissidenti

Le larghe intese che hanno consentito l’approvazione del bilancio comunale non vanno giù alla coalizione

La (ri)nascita della “maggioranza Bosco” - ossia quell’assetto trasversale che ha portato ad agosto all’elezione del presidente del Consiglio comunale - suscita le ire del centrodestra. Il dato che viene fuori dall’ultima seduta dell’assise cittadina è in linea con le ipotesi che negli ultimi mesi si sono fatte sempre più concrete a Palazzo De Nobili. Ipotesi di accordi trasversali tra l’amministrazione del sindaco Nicola Fiorita e alcune anime elette nelle file dell’opposizione pronte a dare un supporto anche nell’approvazione del bilancio di previsione. Un passaggio non da poco se si considera che dal via libera a quel provvedimento dipendeva il futuro stesso dell’amministrazione in carica.
Il centrodestra nelle ultime settimane aveva quindi serrato i ranghi, a partire dalla nascita del gruppo della Lega - formato da Eugenio Riccio, Lea Concolino, Gianni Costa e Manuel Laudadio - unendo le forze di Alleanza per Catanzaro e Prima l’Italia; operazione alla quale non aderivano Rosario Lostumbo e Rosario Mancuso, poi confluiti nel Misto e tra i sostenitori bipartisan del bilancio. Il passo successivo della coalizione dovrebbe essere la creazione del gruppo di Forza Italia, che unirà i consiglieri di Catanzaro Azzurra, Marco Polimeni e Alessandra Lobello, e Giorgio Arcuri, che da poco ha lasciato Riformisti Avanti per transitare anche lui nel Misto, certo non per sostenere l’amministrazione ma per avvicinarsi, appunto, al centrodestra.

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