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Urbanistica a Catanzaro, il Consiglio mette un argine

Ritirata per ragioni tecniche la proposta di delibera sull’esclusione di alcune aree dalle norme per la rigenerazione urbana. Il provvedimento sarà ridiscusso in commissione coinvolgendo gli Ordini professionali. Nelle more del nuovo iter “invito” agli uffici a non dare autorizzazioni in aree da tutelare

Una sorta di “blitz” in extremis per non correre il rischio di scempi edilizi in zone di pregio del capoluogo, in primis l’area di Giovino. È quello che ieri ha visto protagonista il Consiglio comunale nella sua “sostanziale” interezza - i pochi distinguo (astensioni) sono stati legati più a questioni procedurali che politiche - con il ritiro della proposta di deliberazione relativa alla “Legge regionale 25 del 2022 - Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso - Esclusione di parti di territorio ai sensi dell’articolo 9 comma 1”.

La richiesta

In Aula è infatti arrivata la richiesta del dirigente del settore Grandi opere, Giovanni Laganà, di ritirare la proposta per ragioni tecniche, riferibili alla legge regionale 25 (Piano casa, peraltro bocciata dalla Consulta) attualmente al centro di un percorso di riforma generale in Consiglio regionale. L’incidenza di tale modifica - ha spiegato il presidente dell’assise Gianmichele Bosco leggendo la nota del dirigente - sarebbe tale da «modificare integralmente l’attuale assetto normativo» e a cascata si ripercuoterebbe sulla deliberazione consiliare. Sulla questione è quindi partito un conciliabolo che ha portato alla sospensione della seduta per circa mezz’ora, durante la quale il sindaco Nicola Fiorita e i capigruppo si sono consultati, dopo un confronto con il dirigente, per arrivare a un punto d’incontro condiviso, quello che ha infine portato al ritiro della proposta.
Ma tale ritiro senza un correttivo avrebbe comunque portato a un vuoto normativo, con il rischio che si potesse lasciare campo libero agli appetiti di eventuali “palazzinari”, anche nelle aree di pregio, sulle quali da anni il Comune si è mosso per evitare scempi e individuare un percorso di sviluppo turistico e ambientale (in particolare Giovino-Bellino).

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