Il Psc continua ad animare il dibattito politico. A tirare ancora in ballo quanto contenuto nella relazione che la Regione ha inviato al Comune è il segretario cittadino del Pd, Gennarino Masi, che continua a chiedersi come mai l’Amministrazione comunale non abbia informato «tempestivamente i consiglieri comunali delle determinazioni regionali che non risultano essere così liberatorie come si vorrebbe far intendere». A tal proposito, l’esponente del Pd mette in guardia i consiglieri comunali, evidenziando come la Regione, nelle osservazioni/proposte inviate al Comune, richiama «la diretta ed esclusiva responsabilità dell’approvazione dei consiglieri comunali, del responsabile del procedimento e dei tecnici progettisti, secondo i rispettivi profili di competenza, sulla documentazione inoltrata per l’acquisizione del parere». Poi ribadisce quanto già spiegato nel corso della conferenza stampa che ha tenuto insieme alla coalizione “progressista-ambientalista” cittadina e cioè che l’Ufficio regionale competente evidenzia che rispetto al piano adottato con deliberazione n. 79 del 19 febbraio 2015, il Consiglio comunale può apportare modifiche «limitate agli aggiornamenti normativi sopravvenuti e agli adeguamenti per errori materiali e non anche modifiche relative a eventuali nuovi ambiti di trasformazione introdotti all’interno della previsione edificatoria dell’adottato Psc». Il che significa che «le manifestazioni di interesse e quant’altro che l’amministrazione Mascaro ha riesumato modificando sostanzialmente il Piano adottato, sono da considerarsi al di fuori dei limiti di quest’ultimo e quindi non procedibili».
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