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Comune di Vibo, la corsa contro il dissesto lascia dietro di sé errori e violazioni

La sentenza della Corte dei conti sul Piano di riequilibrio ritenuto illegittimo

La sede del Comune di Vibo Valentia

Il piano di riequilibrio era illegittimo; la scelta di adottarlo era stata messa in atto dal commissario straordinario Giuseppe Guetta, subentrato all’ex sindaco Elio Costa, alla guida dell’Ente. A metterlo in atto, però, approvandolo in Aula, è stata l’Amministrazione comunale attuale che, in questi anni, si è adoperata con ogni mezzo nel tentativo di avere ragione sul piano giuridico, ma questo non ha tuttavia rimosso l’illegittimità del medesimo Piano.
Non solo. Il Comune, secondo i giudici, ha tentato di trasferire sul Piano di riequilibrio finanziario nuovi debiti e spese straordinarie, con l’obiettivo di evitare il secondo dissesto. Oggi, la Corte dei Conti, che pure ha chiarito come l’Ente non sia da considerare in dissesto per ragioni normative, porta il conto a palazzo “Luigi Razza”. Ed anche al ministero dell’Interno.
«Nell’ordinamento vigente – scrivono infatti i giudici – il replicarsi di una situazione di grave squilibrio o l’incapacità delle misure straordinarie in corso di rimediare allo stesso, non possono tradursi in un ulteriore rinvio del ripristino dell’equilibrio e della continuità di funzionamento dell’Ente». Pertanto, «è onere del ministro dell’Interno sollecitare l’attivazione di poteri straordinari del Governo previsti dalla Costituzione, per garantire l’unità giuridico-economica della Repubblica», ove questo si renda necessario.

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