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Comune Vibo, la maggioranza perde pezzi e l’opposizione non approfitta

Solo in undici d’accordo all’adozione di un nuovo Piano di riequilibrio

Il Comune di Vibo Valentia

Piove sul bagnato su una maggioranza di centrodestra che, ormai, non ha più i numeri sufficienti per amministrare e che, dati alla mano, dopo il passaggio di Agostino Naso (FI) al Gruppo Misto, dovrà cercare proprio lì i voti per evitare una conclusione anticipata della consiliatura. Basti pensare che, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ad approvare la decisione di adottare un nuovo piano di riequilibrio in città sono stati appena undici eletti. “Un fallimento” che fa contraltare ad un altro, quello delle opposizioni, in parte spesso distratte o assenti dall’aula del Consiglio.

A lanciare dardi infuocati, all’indirizzo di tutti, è stato ieri il capogruppo del Partito democratico Stefano Soriano, per il quale, «l’amministrazione aveva fallito già all’atto delle dimissioni dell’allora vicesindaco Mimmo Primerano» quando egli stesso aveva preannunciato come «la resa dei conti interna avrebbe avuto una sconfitta, la sindaca Maria Limardo».
I numeri, ad un anno di distanza, dicono «che sono rimasti appena 11 consiglieri dell’originaria maggioranza a decidere il futuro della città. Undici consiglieri sempre più soli distanti tra loro e dalla sindaca che hanno approvato – ha evidenziato il capogruppo dem – il bilancio consuntivo 2022».
Da qui le crisi di nervi, «come quella di una sindaca – ha proseguito Soriano – sempre più nervosa tanto da avere una reazione discutibile persino con il presidente del Consiglio».

Ma perché tutto ciò accade? “Maria Limardo – stando al portabandiera dem - si rende benissimo conto di essere stata già superata da quei “pezzi grossi” che da anni scaricano le responsabilità del fallimento politico ed amministrativo sulle spalle della prima cittadina di turno per poi passare alla ricerca di una “nuova faccia” che rimetta tutti gli stessi pezzi di nuovo insieme per tornare a vincere ma purtroppo non a convincere e fare bene».

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