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Lamezia, piano di riequilibrio comunale “scandagliato” dal Viminale

Il documento è stato esaminato dalla Commissione presieduta da Wanda Ferro

Il Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Lamezia «non appare conforme con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento e con le indicazioni contenute nelle linee guida elaborate dalla Corte dei Conti». È quanto si apprende da fonti vicine alla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro che ieri ha presieduto al Viminale la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali (Cosfel), in particolare per gli aspetti relativi al personale degli enti locali e per le problematiche legate alla finanza locale.
In particolare, la commissione ha esaminato 4 piani di riequilibrio finanziario pluriennale, oltre a quello di Lamezia, ha scandagliato anche dello dei Comuni di Centuripe (Enna), Canicattini Bagni (Siracura), Pratola Serra (Avellino). Verificati anche un piano di bilancio stabilmente riequilibrato per il comune di Carinola (Caserta); tre piani di estinzione per le amministrazioni locali di Terni, Riace (Reggio Calabria) e Bolognetta (Palermo).

La Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, presieduta dal Sottosegretario di Stato con delega per le materie afferenti le autonomie locali e la finanza locale, esercita il controllo centrale sui Comuni e sulle Province che hanno dichiarato il dissesto finanziario, sui Comuni, sulle province e sulle comunità montane strutturalmente deficitari e sui comuni e sulle province che fanno ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Questo significa che la Commissione approva o nega l'approvazione ai provvedimenti in materia di dotazioni organiche e di assunzione di personale, entro novanta giorni dal ricevimento.

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