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Comune di Vibo, professionisti esterni per fare i “conti”. La corsa contro il dissesto si... paga

La gestione del disavanzo impegna gli uffici comunali che liquidano le spese a due avvocati. Acconto di 10mila euro: ai cittadini il peso di tributi e consulenze

Il Municipio di Vibo Valentia

Otto anni di commissione liquidatrice costata all’Ente milioni di euro non sono bastati per consentire al Comune di venir fuori dall’impasse del dissesto finanziario. Basti considerare che, a conclusione dei lavori, la triade ha certificato una ulteriore massa passiva di 18.7 milioni. Cifra che è andata ad aggiungersi agli oltre 34.6 milioni approvati nel frattempo dal Consiglio comunale, portando il disavanzo a circa 53 milioni di euro, poi ridotti a 31 milioni grazie all’arrivo di fondi statali.

Purtroppo per i contribuenti, l’esborso di somme «per gli adempimenti successivi alla chiusura della procedura di dissesto dissesto» prosegue senza soluzione di continuità. Nei giorni scorsi, le determine risalgono al 2 agosto, e sono state sottoscritte dalla dirigente Adriana Teti, l’Ente ha dovuto tirar fuori dalle sue casse disastrate, ulteriori 10mila euro a titolo di acconto per due professioniste, nella fattispecie avvocati, che hanno ricevuto «l’incarico di gestione e coordinamento della massa attiva e passiva a seguito della chiusura della procedura di dissesto finanziario». Somme legittime, sia chiaro, quelle ottenute da Maria Severino e Giulia D’Agostino, alle quali al momento sono andati 5mila euro cadauno, e presto – a conclusione della prestazione assegnata – ne arriveranno altrettanti. Il Comune, dunque, sborserà in tutto 20mila euro.

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