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Vibo, l’ultimatum di “Città futura” a Limardo: «Non vuole vedere lo tsunami politico»

Il gruppo fuoriuscito dalla Giunta durissimo contro la sindaca

Non è il “De profundis” sulla consiliatura ma rappresenta uno spartiacque destinato a lasciare ferite profonde e non più rimarginabili, sul piano politico e non solo, la decisione della sindaca Maria Limardo di rimodulare la giunta, con le conseguenti dimissioni in blocco di Città Futura e la successiva impossibilità per il capo dell’esecutivo di individuare i sostituti del gruppo di riferimento di Vito Pitaro. Lo “spannung” si è toccato ieri nel corso dei lavori dell’Aula, nel corso dei quali Katia Franzè ha assunto le deleghe che furono di Domenico Francica; Angela Ierfone, prima dei non eletti nel gruppo di Forza Italia, è entrata in Consiglio comunale e la sindaca ha provato a spiegare le ragioni della sua scelta, chiarendo che il proprio intento è quello di portare l’esecutivo da sei a nove unità.

A quel punto, chi si attendeva “la quiete dopo la tempesta” è stato costretto a ricredersi. Per la prima volta, infatti, il gruppo di Città Futura, con Antonino Roschetti, ha deciso di uscire dal guscio ed ha alzato la voce dando quasi un ultimatum al primo cittadino: «Quattro, cinque mesi per realizzare il rilancio di cui ha parlato, in cui le pratiche saranno esaminate singolarmente». Se non ci dovessero essere risultati, si deduce che panettone il capo dell’esecutivo non ne mangerà.

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