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Maggioranza sempre più risicata a Vibo, sulla sindaca l’ombra della sfiducia

Cresce il numero degli oppositori al Comune dove neanche la nuova Giunta fa la differenza

Il Comune di Vibo Valentia

Due partite, una sola corsa. Non servono profezie né cassandre per pronosticare lo scorcio finale di consiliatura come un vero e proprio braccio di ferro tra la sindaca Maria Limardo e i suoi oppositori. Questi ultimi, ormai, in netta maggioranza, in seno al Consiglio comunale. La presentazione della Giunta rimodulata apre un capitolo diverso di un’esperienza amministrativa sulla quale, stando ai numeri, suonerebbe già oggi il de profundis. Da una parte le sfide del Porto, delle Politiche sociali, della Cultura che tanto ha diviso e fatto discutere, dall’altra il desiderio di mettere in piedi il prima possibile una mozione di sfiducia che interrompa la consiliatura e decreti sostanzialmente la fine dell’esperienza Limardo con il capo dell’Amministrazione che, in una tale eventualità, non verrebbe ricandidato.
E la domanda sorge spontanea: quali e quanti eletti sarebbero già pronti a mandare a casa sindaca e giunta già nel periodo autunnale? Nel nuovo scenario politico determinatosi in seno all’Aula di palazzo “Luigi Razza”, non si può che partire da Città Futura. L’ultimatum di Antonino Roschetti, nel corso dell’ultimo Consiglio, è suonato già come una sfiducia al primo cittadino. Numeri alla mano, il gruppo di Vito Pitaro è composto da sei componenti che non avrebbero alcun dubbio sulla necessità di anticipare la conclusione dell’attuale esperienza amministrativa.
Ci sarebbe poi un blocco compatto di oppositori che faciliterebbe il processo. Pd e M5S non potrebbero avere tentennamenti, pur da posizioni differenti. La mozione di sfiducia troverebbe d’accordo certamente Lorenza Scrugli, la prima a rompere con la sindaca e a condannarne l’operato a 360 gradi. Voterebbero la sfiducia a Maria Limardo, pure Stefano Luciano e Giuseppe Russo, il primo dei quali non ha mai voluto cedere ad alcuna apertura nei confronti del capo dell’esecutivo.

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