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Catanzaro, rimpasto in Giunta e crisi nel Pd: Jasmine Cristallo rompe il silenzio

La componente della Direzione nazionale interviene nel dibattito politico cittadino. L’affondo su Celia: le sue dimissioni sono state un balletto indecente. Il messaggio a Fiorita: «Ci si è alleati con il partito di Lupi e di Galati»

Jasmine Cristallo

Un’estate calda quella del Pd catanzarese. Ad analizzare la situazione è Jasmine Cristallo, componente eletta della direzione e dell’assemblea nazionale del Pd e donna di primo piano del partito calabrese: «La sovrapposizione tra cattiva gestione del Pd nel capoluogo e rimpasto di Giunta – spiega – ha creato un sovraccarico che ha fatto esplodere contraddizioni presenti da tempo».

Spesso e volentieri, a tutte le latitudini, quando si parla di Pd si parla anche di crisi.

«Se guardiamo a Catanzaro, diciamo che eleggere con delle forzature statutarie la guida di alcuni organismi affidandoli non al “migliore” ma al sodale, prima o poi fa saltare tutto. Aggiungendo, oltre a quella politica, anche la responsabilità istituzionale, il cortocircuito è servito».

Un cortocircuito che ha portato alle dimissioni del segretario cittadino.

«Dimissioni che definirei un balletto indecente, che continua con le patetiche proposte di fargli guidare la transizione fino al congresso. Sarebbe come affidare al piromane lo spegnimento dell’incendio. Una follia».

Lei è stata al centro, proprio con Celia, di alcune polemiche. Polemiche, però, anche con Ernesto Alecci.

«Ho ritenuto sorprendenti e inattese le sue riflessioni, che stridono con la buona volontà e il senso di responsabilità manifestati a più riprese dal segretario provinciale e soprattutto sono inaccettabili perché rivelano una concezione "padronale correntizia" del partito, ledendo la sua autonomia rispetto al mandato elettivo».

Diceva di “fattori scatenanti il caos” e tra queste ha annoverato anche il rimpasto di Giunta.

«In tantissimi, e da molto tempo, abbiamo espresso dissenso verso questo strumento tipico di una stagione politica datata e che non ha mai prodotto risultati. Dal punto di vista politico, poi, guardo con rammarico alle prevedibili e generali negative reazioni sull’allargamento. Un conto è accordarsi con un movimento civico, altro è farlo con un partito di centrodestra di rilievo nazionale, guidato a Roma dall'ex ministro Maurizio Lupi ed in Calabria da Pino Galati, con componenti della nuova Giunta, tutte persone rispettabilissime, ma con solide biografie di centrodestra».

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