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Provincia di Vibo: slitta la discussione sul Bilancio e 5 consiglieri scrivono al prefetto

Cinque consiglieri provinciali hanno presentato un’istanza al Prefetto di Vibo Valentia con la quale chiedono il ripristino dell'ordine democratico violato in occasione della sospensione del consiglio del 8.8.2023 avente all'ODG il Bilancio di previsione 2023 2025. I consiglieri hanno dettagliatamente ripercorso quanto accaduto motivando la loro richiesta. Inoltre hanno fatto presente a sua Eccellenza lo stato di paralisi in cui si trova l'Ente non avendo il Presidente una maggioranza politica. Oggi infatti gli uffici si ritrovano ad operare senza risorse e gli stessi reclamano a gran voce la necessità e l’urgenza di approvare il bilancio. L’Ufficio viabilità ad esempio non ha le risorse per intervenire sulla rete viaria anche con interventi di piccola natura. Questo mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini e denota un atteggiamento insensibile del Presidente oltre che una chiara inefficacia della azione politica messa in campo.

E' quanto si legge in una nota stampa i consiglieri Alessandro Lacquaniti, Giuseppe Leone, Domenico Tomaselli, Vito Pirruccio ed Elisa Fatelli.

"Qualche giorno fa il Presidente della Provincia é apparso sulla stampa quasi a voler minimizzare l'accaduto e per giustificarsi. Probabilmente non ha ben compreso la realtà ovvero che oggi l'Ente é paralizzato per la mancata approvazione del bilancio. Quello che è successo è gravissimo perché il Presidente non ha dato la "possibilità di discutere" l'ordine del giorno come fa a parlare di mancata approvazione del bilancio e addirittura di dimissioni? Abbiamo il sentore che stando così le cose che la discussione del Bilancio non verrà fatta nemmeno entro il 15 settembre. Non si amministra un ente con considerazioni a margine, col silenzio e con l’“aplomb”. Stando così le cose invece sembra che l’unica preoccupazione del Presidente sia quella di tenere di più alla poltrona che al bene dell'Ente. Chiediamo dunque a sua Eccellenza il Prefetto di prendere atto di quanto è di assumere i provvedimenti che riterrà più opportuni".

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