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Catanzaro, strutture socio-assistenziali e sanitarie in crisi: il Consiglio proverà a usare la “moral suasion”

L’Aula non ha competenze dirette ma potrebbe coinvolgere la Regione nel dibattito

Il peso potrà essere probabilmente solo quello di una moral suasion ma avrà pur sempre un valore maggiore dell’indifferenza. Le decisioni inerenti le strutture sanitarie e socio-sanitarie non rientrano tra le materie di competenza del Consiglio comunale e, ad ampio spettro, di un ente municipale. Ma non per questo i consiglieri del capoluogo di regione intendono abdicare alla loro funzione politica di stimolo su temi che, comunque, riguardano la città e che vanno quindi a ripercuotersi sulle sue sfere lavorative e sociali. La crisi Sant’Anna hospital così come quella di Fondazione Betania onlus ne sono un emblema. E non a caso di recente è arrivato il nuovo appello da parte dei consiglieri di opposizione Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi per avviare un confronto politico in Aula su tali argomenti, dopo il “silenzio” che aveva accolto il loro primo invito di poche settimane fa.
Il presidente del Consiglio Gianmichele Bosco, dal canto suo ha precisato che «le criticità del settore socio-assistenziale rappresentano una questione fondamentale su cui il sindaco Fiorita e la giunta sono al lavoro per sollecitare la ricerca di soluzioni che, necessariamente, dovranno arrivare dalla Regione, dagli enti privati e non, dai curatori fallimentari cui spetta la responsabilità delle scelte». Ma ha comunque «condiviso» l’urgenza di avviare una discussione.

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