Vibo, centrosinistra ancora in alto mare. È braccio di ferro tra 5 Stelle e Pd

Il confronto tra le forze di centrosinistra, impegnate nel tentativo di arrivare ad una candidatura a sindaco unitaria, in vista delle prossime elezioni amministrative, programmate per la primavera 2024, rischia di registrare una significativa fase di stallo se, tra due settimane quando Pd, M5S, Progressisti e Umanesimo Sociale si rivedranno non si arriverà alla definitiva scelta della figura su cui puntare.

Le possibilità che tra Pd e M5S si possa arrivare ad una frattura, d’altronde, sono dietro l’angolo anche se a tenerli uniti è quel patto Conte-Schlein, al quale ha dato nei giorni scorsi risalto la stampa, che vedrebbe i due partiti alleati alle amministrative e non alle Europee. Ergo, alla fine la decisione potrebbe essere assunta a Roma, qualora dal territorio non si arrivasse a una soluzione condivisa. Di certo, il Pd continua a rivendicare le primarie e l’allargamento del tavolo alle forze di sinistra; il Movimento Cinquestelle e Umanesimo Sociale non intendono seguire alcuna di queste strade. O meglio, potrebbe esservi l’allargamento del tavolo solo dopo la scelta del candidato. Il tutto mentre Antonio Lo Schiavo, capogruppo del Misto in Consiglio regionale, tenta di mediare per evitare strappi che potrebbero rivelarsi fatali. Così, alla fine dell’aspro confronto, ecco che si partorisce un documento unitario, figlio del politichese stretto che serve in queste circostanze per non tradire dissidi dopo che i dem, con un’assemblea che si è espressa all’unanimità, hanno indicato nell’ex presidente della Provincia Enzo Romeo, l’uomo su cui puntare. Figura sulla quale convergerebbero i Progressisti, mentre il M5S e Umanesimo Sociale sono pronti a fare un braccio di ferro da qui a due settimane.