Destra e sinistra prendono forma. Gradualmente e non senza difficoltà si plasmano le coalizioni in quella che si preannuncia come una partita non più bipolare ma probabilmente quadripolare. Ci sono già le prime indicazioni. Il Partito democratico, dal nome di Enzo Romeo, difficilmente tornerà indietro. Il Movimento Cinquestelle, su questa rotta, non è intenzionato a seguirlo. Lancia il suo capogruppo Domenico Santoro e tenta un nome di superamento, che possa aggregare tutta la coalizione. Uno su tutti: quello del giornalista Pietro Comito.
Sul fronte opposto, Forza Italia rinnova la propria fiducia a Maria Limardo, lanciata verso la possibile riconferma, dopo mesi in cui si è tentato di aggregare tutti sotto insegne differenti. Magari quelle di un esponente della società civile che potesse superare divisioni e avversità. Fratelli d’Italia non mostra alcuna difficoltà ad adeguarsi, pur avendo le proprie legittime aspirazioni. La Lega, in città è spaccata. Ma gli ordini del partito che conta, quello che garantirebbe il simbolo sulla lista, sono chiari: si sta con il centrodestra e dunque con la sindaca uscente.
E il centro? Proprio “tra color che son sospesi” si gioca la partita. Non tanto e non solo quella del primo, ma anche il match decisivo di un possibile ballottaggio che, questa volta, appare più verosimile che mai. A tessere la tale è momentaneamente Azione che ha già bocciato, apertis verbis, il primo cittadino e la sua Amministrazione in occasione del congresso. Anche se la posizione del partito che fa riferimento a Francesco De Nisi e Stefano Luciano, sul piano regionale, non è poi così preclusiva rispetto al centrodestra che non includa le frange estreme.
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