È una Catanzaro che prova a guardare oltre i propri confini partendo da una riorganizzazione del suo territorio attraverso una nuova rete della mobilità e un rilancio generale che solo un’adeguata pianificazione del territorio potrà fornire. Il modello della Grande Catanzaro, tanto caro all’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Fiorita, dovrà fare i conti con diversi aspetti, nessuno dei quali poco rilevante. A partire dalla riunione di domani - la prima - della Conferenza di pianificazione dalla quale dovranno arrivare i pareri sul documento preliminare del Psc. Anche in questo documento si inquadra, in effetti, la Grande Catanzaro, quel progetto che coinvolge la «cintura» dei comuni limitrofi con i quali disegnare un sistema di servizi che possa dare vita a una realtà ampia, omogenea e integrata. E che ha già mosso alcuni passi, a partire dalla cultura. Ma il quadro appare al contempo ambizioso e fragile. In esso dovranno convergere la realizzazione di infrastrutture e reti dei trasporti all’altezza di un capoluogo di regione e di una città che intende mettersi alla guida del suo vasto comprensorio. Accanto alla pianificazione che individua per ciascun quartiere la specifica vocazione e gli obiettivi di rigenerazione di incompiute ed edifici abbandonati, in ballo c’è una mobilità chiamata a diventare sostenibile ma, soprattutto, efficiente e moderna. In questo giocheranno ruoli strategici la metropolitana di superficie in via di realizzazione, che dovrà contribuire a cambiare radicalmente il sistema dei trasporti urbano e a fare da collegamento con l’ampia utenza che quotidianamente si reca nel capoluogo in auto, moto e bus. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro