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Il futuro di Catanzaro passa anche da due accordi di sistema: saranno perfezionati a breve, prima della presentazione ufficiale

Il sindaco e l'assessora Monteverdi: "Gli accordi, parte integrante della nostra visione della Catanzaro del futuro"

Catanzaro, foto Wikipedia

Su iniziativa del Comune di Catanzaro, stanno prendendo corpo due importanti accordi di sistema che saranno perfezionati a breve e, successivamente, presentati alla città. Accordi strategici, che vedono protagonisti insieme con Palazzo De Nobili altri soggetti fondamentali per la pianificazione del futuro del capoluogo: università “Magna Graecia”, Camera di Commercio, Unindustria Calabria, Accademia di Belle Arti, Conservatorio “Tchaikovsky” e Fondazione Politeama. Come detto, i dettagli delle intese verranno resi noti dopo che esse saranno perfezionate. Tuttavia, è già possibile anticiparne l’impostazione, la filosofia che le sottende.

Catanzaro città che studia

Alla base dell’accordo, la cui bozza è stata approvata ieri dalla giunta comunale su proposta dell’assessora Donatella Monteverdi, c’è la visione di una città che consenta ai giovani impegnati nei percorsi universitari e dell’alta formazione di svolgere le loro attività nelle migliori condizioni possibili, divenendo nei fatti una realtà urbana attrattiva per un numero sempre maggiore di studenti. Secondo le motivazioni inserite nel protocollo,  “lo sviluppo di una sempre più profonda collaborazione fra Comune di Catanzaro, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, Fondazione Università di Catanzaro “Magna Graecia”, Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Conservatorio Statale di Musica “P.I. Tchaikovsky” e Camera di Commercio di Catanzaro Crotone Vibo Valentia è la strada maestra per accrescere la proiezione internazionale del “Sistema Catanzaro”, per la crescita di una società della conoscenza, per la valorizzazione della ricerca e del trasferimento tecnologico, per l’attrazione di capitali e talenti”. Il motore di questa strategia è stato individuato in un tavolo permanente di lavoro che prevede – e questa è la novità significativa – la presenza della rappresentanza studentesca.

Il Polo Nazionale delle Arti

Riprendendo un vecchio accordo e adeguandolo ai tempi, è stata recuperata l’idea di costituire a Catanzaro il Polo Nazionale delle Arti che metta insieme le offerte di alta formazione di UMG, Accademia di Belle Arti e Conservatorio, con il supporto di soggetti pubblici e privati. C’è stata già una riunione a Palazzo De Nobili a cui hanno partecipato il sindaco Nicola Fiorita; l’assessore alla Cultura ai Rapporti con l’Università e all’Alta Formazione, Donatella Monteverdi; il Presidente dell’ABA e direttore generale della Fondazione Politeama, Aldo Costa; il direttore dell’ABA, Virgilio Piccari; la direttrice del conservatorio, Valentina Currenti; il direttore di Unindustria Calabria, Dario Lamanna; il professore Michele Trimarchi, delegato del rettore dell’UMG.

L’esigenza di fondo, condivisa da tutti i partecipanti, è dare vita a una struttura che coaguli in modo sistemico la partecipazione di istituzioni, rappresentanze di categoria e organizzazioni attive in campo culturale, artistico e formativo nel territorio catanzarese e calabrese, e al tempo stesso possa agire in piena autonomia, indirizzando le risorse e gli sforzi gestionali al consolidamento dell’identità strategica di fondo. Questo anche in vista di una prospettiva d’azione che superi la dimensione locale e che si spinga verso la comunità calabrese in Italia e nel mondo con forme attive di sostegno e partecipazione, e rivolga la propria progettualità al contesto internazionale per scambi, residenze, programmi e azioni creative.

“Gli accordi di sistema – osservano il sindaco Fiorita e l’assessora Monteverdi – sono parte integrante della nostra visione della Catanzaro del futuro; una visione che abbiamo costruito con accuratezza e pazienza in questa prima parte della consiliatura e nella quale trovano posto iniziative di ampio respiro come la rete tra i Comuni dell’hinterland o il preliminare del Piano Strutturale Comunale. Gli accordi quadro sono in linea con questo approccio: ruotano intorno al tema dell’alta formazione ma non solo per accrescerne il valore e le ricadute dirette sulla città ma anche per proiettare quest’ultima all’esterno. Lo fanno coinvolgendo una pluralità di soggetti che a vario titolo concorrono, ma in una logica di sistema, a pianificare le azioni comuni. Si tratta, in altre parole – chiudono Fiorita e Monteverde – di tradurre nel concreto le indicazioni che, d’altra parte, ci ha restituito anche il recente rapporto su Catanzaro città intermedia, lì dove è apparso chiaro che nel Capoluogo esiste un capitale di fiducia sulla ripresa, da sfruttare però insieme su obiettivi condivisi tra tutti gli attori dello sviluppo”.

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