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Comune di Catanzaro, il bilancio punta alla stabilità: prevista la riduzione del disavanzo

Si riducono i trasferimenti di risorse dallo Stato di quasi il 30%. La lotta all’evasione dei tributi dovrebbe portare 250mila euro

Il Consiglio comunale ha approvato, martedì, come da attese, la manovra di bilancio preventivo per il triennio 2024/26. Si tratta della seconda pianificazione degli interventi di carattere patrimoniale, economico e finanziario definiti dall’amministrazione guidata da Nicola Fiorita e curati dall’assessore al Bilancio, Marina Mongiardo. Nelle pieghe della relazione dell’assessore, i numeri raccontano di alcuni importanti correttivi introdotti allo schema di bilancio che puntano a migliorare la stabilità economico-finanziaria di medio-lungo periodo dell’Ente comunale, oltre a evidenziare come i tagli ai trasferimenti sovranazionali, nazionali e regionali da destinare principalmente a investimenti inducano l’amministrazione ad operare scelte prudenziali.
Rispetto al consuntivo 2022, il bilancio per l’anno in corso prevede una riduzione del disavanzo di oltre, 7,4mln di euro (da 61,6mln a 54,2). Tale risultato è atteso nonostante l’ammontare dei debiti fuori bilancio (1,1mln di euro) e nonostante i ratei pluriennali a copertura dei debiti derivanti versi privati (Ro.Gu., vicenda lavori stadio) o erario (la transazione che da 11mln ha portato a 4,5 il dovuto dal Comune per erronei versamenti Iva fino al 2016) che peseranno sulle casse comunali per circa 1,2mln all’anno per i prossimi 5 anni.
A copertura del disavanzo, da quest’anno il bilancio dovrà prevedere l’iscrizione – e quindi l’indisponibilità all’utilizzo per servizi ai cittadini – di un fondo pari a 5,1mln di euro (circa il 41% in più rispetto al 2023). Il dato impatta in maniera considerevole sulle spese correnti che raggiungono quota 87mln di euro e su cui gravano spese di personale (stabili rispetto al 2023), mutui, spese di funzionamento e spese “operative”.
Quanto alle entrate, del totale pari a 118,1mln di euro, più del 47% (circa 56,1mln) sono di natura contributiva, tributaria e perequativa, in aumento del 2,24% rispetto al 2023. Tra le entrate di carattere tributaria, l’Imu è quella più significativa e genera un gettito annuale stimato di circa 13mln di euro annui. Tuttavia – e qui emerge una delle linee su cui sembra necessario un intervento di carattere politico-amministrativo -, secondo diversi modelli di analisi, il dato dovrebbe invece attestarsi a circa 16mln.

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