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Vibo, progetti di vita: il “caso” scottante accende il botta e risposta in Aula

Miceli (Vibo democratica) va giù duro: «Nelle politiche di inclusione cinque anni persi». L’assessore Scionti prova con fatica a venire fuori dall’impasse

Due sentenze del Tar, una del Consiglio di Stato. Sui “Progetti di vita” i giudici continuano a tirare le orecchie agli uffici e all’amministrazione di Palazzo Luigi Razza. E sebbene in questi casi, trattandosi di interventi a favore di ragazzi con gravi disabilità, nessuno possa ritenere che qualcuno se ne possa essere dimenticato, indubbiamente il triplo suggello della giustizia amministrativa, lascia a dir poco esterrefatti. Ebbene, la vicenda è approdata ieri nell’aula del Consiglio comunale.

In occasione del question time, infatti, il capogruppo di Vibo democratica Marco Miceli ha presentato un’interrogazione all’assessore al Welfare Lillo Scionti, per capire di più rispetto a ritardi che, in una materia così delicata, non sono nemmeno giustificabili. Chiara la richiesta: “Qual è lo stato dell’arte dei progetti di vita?”. Quesito dinanzi al quale, l’assessore alle Politiche sociali non ha esitato a esordire con parole non sue ma della stessa sindaca Maria Limardo: «Il 12 febbraio 2024 è stata la data più triste del mio mandato». Ad ogni modo, il rammarico evidente della prima cittadina, per come confidato all’esponente dell’esecutivo, non poteva rappresentare, da solo, una spiegazione dei fatti. «Sappiamo che – ha spiegato l’assessore al cospetto dell’Aula – è necessario dare risposte concrete in questo settore. Ci siamo affidati a professionisti esterni non avendo un dipendente. Ci siamo scontrati, tempo addietro con l’Asp che non adempie ai suoi obblighi sebbene poi a rispondere di tutto questo sia sempre il Comune. Abbiamo integrato nuove figure nell’Ufficio Pua, che si occupa di tale materie, visto che non erano sostituite quelle andate in pensione. Il dirigente di settore – ha precisato Scionti – ha fatto un ordine di servizio a tre professionisti del settore affinché impiegassero il loro tempo esclusivamente nei progetti di vita».

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