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Catanzaro, un Consiglio comunale ad alta tensione. Polemiche e accuse tra i banchi

Botta e risposta tra esponenti di maggioranza e opposizione. Il sindaco Fiorita: avvilito, qualcuno fa politica con odio e rancore. È stato approvato il nuovo piano dei rifiuti, diminuiscono i costi

Spesso c’è stato uno scarto netto fra le approvazioni delle delibere di Consiglio comunale (almeno quando non sono contestate all’origine, ma non era questo il caso) e gli scambi di accuse incrociati che generalmente volano da un lato all’altro dell’aula senza che c’entrino niente con gli argomenti in votazione. Il ritorno al dibattito silenziato nelle ultime sessioni dei lavori (per decisione condivisa con la conferenza dei capigruppo) ha rimesso in scena spettacolini che non sono quasi mai mancati. Possono cambiare gli uomini (non tutti), i partiti o le collocazioni politiche, però difficilmente ci si annoia e, di sicuro, non è successo durante le tre ore con cui ieri pomeriggio l’aula presieduta da Gianmichele Bosco ha approvato la revisione del Piano economico finanziario 2022-2025 del servizio integrato gestione dei rifiuti con ridefinizione del secondo periodo regolatorio 2024-2025: atto che prevede l’abbattimento di circa 250mila euro dei costi per il conferimento di alcune tipologie di rifiuti; le tariffe della Tari per il 2024 che scendono del 2 percento rispetto all’anno precedente e del 7 percento rispetto al Pef varato poco prima; tre pratiche relative all’Amc (budget 2024-26; schema di contratto di servizio fino al 31 dicembre 2026; servizio di trasporto scolastico) relazionate dal sindaco Fiorita, che ha sottolineato «il potenziamento della flotta di autobus con mezzi a metano ed elettrici in alcuni casi con finanziamento regionale, in altri con cofinanziamento regionale e dell’Amc» e, in riferimento al trasporto scolastico, «l’assenza di aumento dei costi e l’incremento dell’offerta da parte della stessa Amc».
Le votazioni sono scivolate via tranquille e senza scossoni, ma prima, durante e dopo sono state scintille. Il pretesto è arrivato dal rimbrotto di Donato all’assessore all’Ambiente Arcuri (che aveva relazionato la pratica sul Pef), accusato di «votare insieme a Forza Italia alle Europee».

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