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Ancora polemiche sull’allagamento allo stadio di Catanzaro: «In estate qualcosa non ha funzionato»

Alleanza per Catanzaro critica alcune scelte dell’amministrazione sui lavori di adeguamento

Una pozzanghera di polemiche: Catanzaro-Venezia non è ancora finita. O meglio, non è ancora finita la diatriba politica sulle cause che hanno portato all’allagamento di una porzione del campo (quella sotto il settore “Distinti) e alla conseguente interruzione della gara al 22’ del primo tempo.
Dopo che la Lega Serie B aveva sottolineato la completa assenza degli «idonei scarichi fognari in quella zona» e imposto le contromisure da mettere in atto, il sindaco Fiorita ha buttato la palla… sulla palazzina («Non è dotata degli scarichi adeguati») costruita poco meno di 10 anni fa dalla maggioranza dell’epoca, di centrodestra e targata Abramo. All’immediata reazione di Fratelli d’Italia (tramite il portavoce catanzarese Pisano), è seguita quella dei salviniani di Alleanza per Catanzaro, che hanno messo in discussione il conferimento dell’incarico di direzione dei lavori e parlato della «ennesima fuga dalle responsabilità del sindaco Fiorita». Nella nota è stato infatti richiamato quanto aveva dichiarato il giorno prima della partita in Consiglio comunale «il consigliere-agronomo Carpino, in un intervento autocelebrativo delle sue qualità professionali», il quale aveva sottolineato «che grazie al suo personale impegno erano state superate le difficoltà create dalle strutture preesistenti (e ci mancava pure con tre milioni di euro spesi...)».

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