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Catanzaro, ancora preoccupazioni per la Zes unica

Navigazione a vista sugli investimenti. Palazzo De Nobili prova a stimolare il confronto istituzionale

Permane «preoccupazione» a Palazzo De Nobili per le sorti della Zes unica del Mezzogiorno e, in particolare, per le prospettive che riguardano non solo il territorio cittadino ma anche quello regionale. Già nei mesi passati - erano i primi giorni del 2024 - dal comune capoluogo di regione era partita un’allerta verso la riforma della struttura - che dal 1. marzo ha unificato tutte le Zes preesistenti - in ordine ai suoi effetti ad ampio raggio: dalla concorrenza interna ai territori stessi del Mezzogiorno alle potenziali incognite per gli assetti urbanistici, fino al credito d’imposta. Timori tutt’altro che fugati nel corso di questi mesi se, ancora adesso, la Zes unica non è dotata di un piano strategico.
L’assessore comunale alle Attività economiche Antonio Borelli, che già a gennaio scorso aveva lanciato l’allarme, ribadisce in una conversazione telefonica la delicatezza della situazione, sia sul fronte delle limitazioni amministrative che su quello delle limitazioni alle potenzialità di sviluppo di uno strumento che negli anni ha subìto diversi cambiamenti, anche sul fronte delle agevolazioni previste. Borelli parte dalla necessità di continuare a promuovere interlocuzioni istituzionali per mettere in piedi uno strumento che sia realmente calzante alle esigenze del territorio.

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